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domenica 22 luglio 2018

La scellerata svendita del Conservatorio Santa Maria delle Grazie...


Il Sindaco di Sorrento in accordo  con la sua maggioranza,  in spregio alla volontà testamentaria della dama Sorrentina Berardina Donnorso e alla conservazione di un bene dei cittadini, continuando  a confondere  la cosa pubblica con quella privata, persevera  nella sua decisione di svendere il conservatorio Santa Maria delle Grazie, fregandosene dei cittadini e della loro più volte manifestata contrarietà a questa scelta scellerata. Ormai per lui è cosa fatta, al comune gli uffici competenti hanno pronte le autorizzazioni per il cambio di destinazione d’uso di alcuni locali del Conservatorio S.M. delle Grazie che verrà trasformato nell’ennesima struttura ricettiva. Ecco la volonta della nobildonna Berardina Donnorso: “L’lstituto ha lo scopo di provvedere gratuitamente, secondo i propri mezzi, al ricovero, mantenimento, educazione morale e fisica ed istruzione delle orfane o fanciulle povere dei Comuni di Sorrento, Piano di Sorrento, S. Agnello e Meta”. Ma a quanto pare tali volontà testamentarie non fanno alcuna specie.

Alcuni mesi fa, attraverso i nostri  Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia, abbiamo inviato una lettera alla Soprintendenza archeologica delle belle arti di Napoli al fine di esaminare attentamente la questione.  
Al più presto presenteremo una interrogazione parlamentare per fermare questa inopportuna e vergognosa decisione.
Dopo la svendita del vallone dei Mulini diciamo basta alla continua perdita di pezzi di storia  dei Sorrentini.
Lotito Rosario

Di seguito la lettera inviata alla Sopraintendenza archeologica delle belle arti dell’area metropolitana di Napoli.

Spett.le
SOPRINTENDENZA  ARCHEOLOGICA BELLE ARTI
AREA METROPOLITANA NAPOLI
Alla c.a. Dott.ssa  Adele CAMPANELLI
Piazza del Plebiscito (Palazzo Reale), 1
80132 Napoli

OGGETTO: lavori di ristrutturazione edilizia Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie - autorizzazione protoc. CL.34.19.04/34.38

Gli scriventi Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia, formulano la presente per porre l’attenzione sulla inspiegabile decisione dell'Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie di concedere in locazione una porzione del Conservatorio, sottoposto alle disposizioni di cui al codice dei beni culturali, per l'esercizio dell'attività di affittacamere, casa vacanze, Bed and Breakfast, albergo diffuso, ostello, vendita e somministrazione di alimenti e bevande ivi comprese alcolici e superalcolici, dolciumi e gelati, vendita al dettaglio della gastronomia locale, di souvenir ed articoli da regalo, agenzie per servizi turistici, noleggio di auto, moto, scooter, biciclette, natanti e imbarcazioni.
Preme rilevare non solo che la porzione immobiliare, così come l'intero edificio, insiste nel centro storico della Città, ma anche che da oltre un cinquantennio attualmente il piano primo oggetto di locazione è destinato ad aule scolastiche ed il piano secondo, dal tempo del suo risanamento, è stato sempre destinato all'attività scolastica.
L'edificio inoltre insiste in "zona A - Insediamenti e nuclei premoderni - disciplinata dall'art. 15 del p.u.c.; quest’ultimo in tale zona prevede che gli interventi simo rivolti al risanamento conservativo complessivo dell'organizzazione urbana, alla tutela e conservazione dei beni culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico, architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell'obiettivo di una valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e tradizionali del territorio. Il citato art. 15 del puc consente destinazioni d'uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni vincolati ai sensi del D.lgs. 42/2004 solo interventi di restauro, come definiti dall'art. 29 del medesimo d.lgs. e dall'art. 8 del RUES (ex plurimis la conservazione o l'integrazione delle caratteristiche fondamentali dell’impianto distributivo -organizzativo originario).
E’ evidente che un intervento della natura di quello in oggetto, non sia consentito nella zona ove insiste l'edificio di proprietà del "Conservatorio" (centro storico) perché contrario alla normativa edilizia, escluso in ragione sia delle opere che deve eseguire sia dell'attività che deve svolgere.
Con la presente quindi, si chiede una verifica dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni per l’attuazione dei necessari presupposti per la tutela storico-architettonica dell’immobile.

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