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domenica 23 settembre 2018

Il mare a Meta, sempre peggio: quale 2019?



Siamo a Settembre, i turisti negli alberghi della penisola diminuiscono e il mare sembra, come ogni anno in questo periodo, ritrovare la sua naturale purezza. Ma come è andata nei mesi da Aprile a Settembre? 
Per questa indagine ci avvaliamo dei dati Arpac disponibili sul sito https://goo.gl/ShJfs5. Il 2018 sembra ricordare, sempre secondo le rilevazioni dell'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, l'anno 2015, quando i dati erano tutt'altro che confortanti. Ma oggi abbiamo il depuratore di punta Gradelle, un opera pubblica di 43 milioni di euro, destinato a smaltire le acque nere dei comuni della penisola, circa 140.000 abitanti. La portata base del depuratore è di 1250 metri cubi di liquame, il carico massimo di 8500 metri cubi in caso di grandi piogge. 
Il mare spesso ci sembra sporco, quando magari non lo è e pulito quando invece parametri di leggi impediscono di tuffarci. Ma come fare a capire allora? I due valori che vengono presi in esame nelle analisi dell'Arpac per poter dire se il mare è pulito, sono gli Enterococchi intestinali, valore limite 200 UFC ogni 100ml di acqua, (di colore verde nei grafici sotto) ed Escherichia coli, valore limite 500 UFC ogni 100ml di acqua (di colore azzurro). Abbiamo tralasciato i valori pari a 10, che sono per intenderci quelli delle acque più pulite di Massa Lubrense (Baia di Ieranto o Fiordo di Crapolla) durante tutto il periodo estivo e inserito nella chart solo quelli che vanno da 20 a 2005. Valori, questi massimi, che sono purtroppo frequentemente rilevati in "Punti Prelievo" come il Miramare a Castellammare o la Spiaggia Molo di Ponente di Torre Annunziata, per intenderci. Pozzano però, nei tre punti prelievo stabiliti, ha fatto registrare tutta l'estate, valori da bandiera blu, da 10 a 30! Come è facilmente osservabile dai diagrammi, sono molti di più i prelievi e i rilevamenti che vanno oltre il fatidico 10 negli anni 2017 https://goo.gl/zXAhVm ma soprattutto 2018 https://goo.gl/a3LNQs, rispetto al 2016 https://goo.gl/tyrtsH. Sono altresì evidenti anche i picchi molto più numerosi e preoccupanti nel 2018. 
I dati che abbiamo inserito sono relativi ai punti prelievo che possiamo chiamare "La Conca" (giusto per capirci, dal momento che viene indicato come punta scutolo nei documenti Arpac) e il "Purgatorio". I limiti dei 200 e 500 UFC per 100ml sono stati superati il 13, il 19, il 23 Giugno e il 3 Luglio. Praticamente sempre e in più prelievi - durante queste date - al Purgatorio e solo nella data del 13 Giugno alla Conca. I prelievi avvengo secondo un calendario stabilito oppure come Punto Studio (in corrispondenza di potenziali fonti di inquinamento) o, ancora, in "Emergenza" come, ad esempio, è avvenuto il 13 Giugno. 
Le acque che superano questi limiti sono considerate non idonee alla balneazione. Ma per ognuna di queste aree marine classificate come "SCARSA" (in una scala che va da questa a Sufficiente, a Buona a Eccellente), le Amministrazioni Comunali, ai sensi del D.lgs 116/08 https://goo.gl/5nj4R3, dovrebbero non solo impedire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento ma anche individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento dello status di sufficiente; impedire, ridurre o eliminare le cause dell'inquinamento; garantire informazione al pubblico. 
Premesso che le ragioni sulle quali si discute da anni, oramai, prima ancora che si inaugarasse il depuratore, sono sempre le stesse: separazione delle acque bianche dalle acque nere, pulizia dei valloni ecc, il punto sul quale vorremmo soffermarci è proprio questo dell'Informazione al Pubblico. Il sindaco, in qualità di ufficiale di governo, nei casi in cui sia necessario, deve prevenire ed eliminare gravi pericoli per l’incolumità pubblica. 
Ora, per potere aver avere la bandiera blu (i valori richiesti dalle analisi per poterla ottenere sono esattamente la metà rispetto a quelli che abbiamo indicato per la balneabilità: 250 e 100 UFC), in penisola sorrentina ce ne sono sette, a Meta bisognerebbe aspettare 4 anni da questo. Ma è evidente che non è alla medaglia da appuntare sul petto e da come la si ottiene, che stiamo facendo riferimento, (S.Agnello è a soli 50 metri a sud e 50 metri a nord di bandiere blu pur non avendola), vorremmo invece, concentrare l'attenzione sulla sicurezza dei bagnanti e sul superamento dei limiti di legge che dovrebbero essere se non evitati, almeno resi pubblici. I "troppo pieno" garantiscono che un flusso d'acqua che non potrebbere essere sopportato dalle condutture e dalla rete fognaria, soprattutto quando ci sono forti piogge, sia riversato in mare senza passare dal depuratore. In attesa della separazione delle acque bianche dalle acque nere, un sistema di sensori di livello che elettronicamente rilevino l'emergenza del Troppo Pieno, potrebbe essere una soluzione semplice ad avvisare la popolazione. In sostanza prima che ci siano rilievi e analisi dell'ARPAC o che il sindaco rediga la sua ordinanza di divieto di balneazione, avvisatori acustici o opportuna segnalazione luminosa potrebbe mettere in guardia i bagnanti sul rischio di immergersi nelle acque di un determinato stabilimento balneare. Spesso i problemi o i rischi alla nostra salute sono facilmente idenficabili e risolvibili e il turismo non ne viene penalizzato come spesso ci sentiamo dire da chi vuole nascondere i rischi o negari gli allarmi che il nostro mare ci invia. Sulle stazioni sciistiche nessuno si sognerebbe di nascondere ai turisti la minaccia di una tormenta di neve o di una slavina e il rischio di agitazioni o disordini in paesi stranieri,
viene solitamente segnalato dalla Farnesina a beneficio di coloro che intendono recarvisi in vacanza.
Se ciò non bastasse si aggiunge anche una valutazione che l'Arpac fa delle acque costiere dal punto di vista chimico. La mappa sempre consultabile sul sito, nella sezione aree tematiche, https://goo.gl/o3FVjk ci indica una qualità non buona delle acque in tutta la Penisola Sorrentina. Per essere definito Buono, cosi come indicato dal DM 260/10  https://goo.gl/y3cMEe, deve soddisfare gli standard di qualità ambientale ed a tale scopo lo stesso Decreto riporta l'elenco delle sostanze di priorità suddivise in sostanze pericolose (P), sostanze pericolose prioritarie (PP) ed altre sostanze (E), (si rimanda alla cartografia interattiva per le risultanze chimiche di ogni singolo corpo idrico o in alternativa al seguente file Kml). Nell'immagine sopra, una rappresentazione grafica dello stato delle acque costiere regionali relativo ai monitoraggi 2013-2015, siamo in attesa di quelli di questo triennio. Ma cosa c'è nel nostro mare? Quanto è sicuro un tuffo nel mare che attira milioni di turisti ogni anno? Senza fare allarmismi, è un nostro diritto saperlo.


lunedì 17 settembre 2018

Pufffff.....25.000 euro di soldi pubblici andati in fumo a Meta

Come ogni anno a Meta si è tenuto il tradizionale mega spettacolo pirotecnico per i festeggiamenti della Madonna del Lauro. Povera Madonnina, ma sarà poi contenta di tutti questi botti, di tutto questo rumore, di tutte queste risorse spese in Suo onore?
Finita la festa ora a bocce ferme riteniamo necessario fare alcune considerazioni: 25.000 euro sono proprio tanti per un paese piccolo come il nostro e sebbene siano stati stanziati sotto la voce "Interventi nel campo turistico - Prestazione di servizi" siamo proprio sicuri che siano questi i servizi di cui i turisti hanno bisogno? Capiamo il rispetto della tradizione, l'attaccamento dei metesi a questa forma di festeggiamento, ma i tempi cambiano, maturano, la consapevolezza della cittadinanza cresce e i tempi di crisi fanno il resto...forse devolvere una tale somma per uno spettacolo meraviglioso ma così effimero  non è poi così ragionevole. 
Dov'era l'opposizione quando è stato approvato il PEG (Piano Esecutivo di Gestione) che autorizzava tale spreco? Tutti d'accordo? Ma ormai lo sappiamo....i Comuni della Penisola non sanno cosa sia l'opposizione. Solo l'arrivo di Consiglieri dei 5 Stelle nei Comuni di Piano di Sorrento e di Sant'Agnello ha rotto la "tradizione" e portato un'aria diversa di attento controllo sull'operato delle amministrazioni locali .
Se poi qualche metese dovesse pensare che 25.000 euro non siano in fondo così tanti per uno spettacolo tanto atteso, pensi (il metese) che tale cifra corrisponde ad un anno di affitto che il Comune riceve dalla stranota proprietà di Villa Cosenza (oltre 300 mq). Sì, proprio quella proprietà che  l'attuale Sindaco ha pensato bene di dare in affitto ad un privato che ne ha fatto subito un b&b di lusso. Dunque....riassumiamo....da una parte si gettano in fuochi 25.000 euro e dall'altra si pensa di valorizzare una proprietà pubblica in un immobile di pregio permettendo ad un privato di lucrarci, anzichè farci un Museo del Mare, come era nelle intenzioni.
Forse un Museo del Mare e quindi delle tradizioni metesi sarebbe stato un "Servizio Turistico" migliore sia per i nostri visitatori che per le nostre nuove generazioni.

venerdì 14 settembre 2018

Gli allarmanti dati ARPAC aria Sorrento...


L’inquinamento uccide 1,7 milioni di bambini ogni anno. È questo il tragico dato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)  trasmette attraverso due report: “Ereditare un ambiente sostenibile” e “Non inquinare il mio futuro”.



Il laboratorio mobile dell’ARPAC, posizionato in via degli aranci a Sorrento, ci rimanda una situazione circa la qualità dell’aria tutt'altro che rassicurante.
Nonostante la sua posizione (nei pressi della vecchia sede della GORI) sia in una zona altamente ventilata e con alle spalle un giardino di agrumi i dati rilevati lasciano facilmente comprendere che se  tali rilievi  fossero  stati fatti per  365 giorni  sicuramente i 35 giorni di sforamenti consentiti in un anno verrebbero facilmente superati. 

Polveri sottili PM 10:
il limite massimo di sicurezza per la salute umana è di 40 ug/m3 su media annua e di 50 ug/m3  su media giornaliera  tale valore non può essere superato per più di 35 volte in un anno.  Ma secondo alcune recenti ricerche anche esposizioni vicine a tale soglia possono risultare dannose per la salute. Dalla lettura dei rilevamenti ARPAC di PM 10 non risultano sforamenti giornalieri, ma lasciano intendere che tali rilevi, fatti in appena 30 giorni e durante un periodo non cruciale,  eseguiti per un intero anno probabilmente  il limite imposto per legge verrebbe facilmente superato.


Concentrazione Media giornaliera di PM10 μg/m3

0 - 25   Basso  Questi livelli di concentrazione possono essere considerati valori di fondo. Sebbene anche a questi livelli non siano da escludere effetti sanitari, non vengono suggerite particolari precauzioni.
26 - 50 Medio  Le concentrazioni di PM10 sono ancora sotto il “limite per la protezione della salute umana” (DM 60/02), tuttavia già a questi livelli è opportuno che individui particolarmente sensibili (es. asmatici, cardiopatici, bambini, anziani) cerchino di adottare precauzioni per ridurre la propria esposizione.
51 - 100          Alto      I livelli di PM10 sono superiori al “limite per la protezione della salute umana” che non può essere superato più di 35 volte all’anno. In tali situazioni, aumenta la probabilità di accusare sintomi per i soggetti particolarmente sensibili. Anche gli adulti sani possono manifestare difficoltà respiratorie e cardiache, soprattutto durante attività fisiche intense e prolungate all’aperto. Si consiglia quindi di programmare eventuali attività sportive all’aperto in ore in cui i livelli di inquinamento sono inferiori (prima delle 8 del mattino o nel primo pomeriggio dalle 14 alle 16) e di arieggiare gli ambienti chiusi negli stessi orari. Si invita la popolazione a collaborare per ridurre i livelli di inquinamento riducendo l’uso dell’auto.
101 - 150        Molto Alto       Il livello di PM10 è molto superiore al “limite per la protezione della salute umana”. Si consiglia di evitare attività fisiche intense e prolungate all’aperto e di rimanere il più possibile in ambienti chiusi, in particolare per i soggetti a rischio. Si invita la popolazione a collaborare per ridurre i livelli di inquinamento, adottando forme di mobilità di minore impatto ambientale spostandosi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici.

Oltre 150         Eccezionale    I livelli di inquinamento sono eccezionalmente alti. Si raccomanda di adottare forme di mobilità di minore impatto ambientale e di ridurre il più possibile la permanenza all’aperto. Data l’eccezionalità dei valori previsti, si consiglia agli individui particolarmente sensibili (es. asmatici, cardiopatici, bambini, anziani) di consultare il proprio medico curante per consigli specifici.

Di seguito alcuni giorni con una concentrazione di livello medio facilmente consultabili sul sito ARPAC al seguente link....https://bit.ly/2QsdZ0V

26 maggio.......38.2  ug/m3
27 maggio …..401   ug/m3
28 maggio…...40.3  ug/m3
04 giugno…....40.3  ug/m3



Non abbiamo rilievi di pm 2.5,il cui limite massimo di concentrazione su media annua è di 25 ug/m3 nonostante tali particelle siano molto più nocive e pericolose il loro rilevamento non viene fatto su basi temporali ristrette.
Proseguiamo la lettura  ed ulteriori  dati allarmanti saltano agli occhi. Abbiamo osservato che nei giorni 28, 29 maggio e 7 giugno ci sono stati significativi sforamenti  di NO2 (biossido di azoto)  e di Benzene. In 30 giorni  si sono verificati  sforamenti pari a n.88 per l’NO2 (limite su base annua 40 ug/m3) e a n.95 (limite su base annua 5 ug/m3) per il benzene. Le ore in cui si sono  osservati  i maggior numeri di sforamenti sono la fascia del mattino dalle 7 alle 11, dalle 13 alle 16 e la sera dalle 22 con una stretta correlazione tra sforamenti di NO2 e Benzene.

Tabella degli sforamenti di NO2 e Benzene per data e fascia oraria consultabili al seguente link......https://bit.ly/2CX7QXV


data
ora
NO2
Benzene
25 maggio
8
1
-

13
-
1

17
1

26 maggio
8-10
3


22
1
1

23

1
27 maggio
16
1


22

1
28 maggio
8-14
7
5

20-22

3
29 maggio
8-14
7


7-10

4

14-22

9
30 maggio
7-11
5
4

18
1


21

1
01 giugno
7

1

9
1


21

1
2 giugno
21
1


21-23

3
3 giugno
8
1


18-20
3


20-21

2
4 giugno
8-9
2


8-11

4

14
1


16

1
7 giugno
7-11
4
4

14-21
8


16-22

7
8 giugno
9

1
13 giugno
17-21

5
14 giugno
9-10
2


17-18
2
1
15 giugno
8-9
2


8-11

4

12-13
2
2

22-23
2
2
16 giugno
7

1

9

1
18 giugno
13-14
2
2
19 giugno
8-11
4

20 giugno
12-13
2


16
1
1
21 giugno
8-11
4
2

22-24

3
22 giugno
8-10
3
3

22-23

2
23 giugno
8-10
3
3

18-19
2


21

1
25 giugno
8-10
2
2
27 giugno
8-11
4
4

14-16
3
2

16-17

2

TOTALE
88
95

L’origine del benzene:

Il benzene è contenuto nelle benzine in cui viene aggiunto, insieme ad altri composti aromatici, per conferire le volute proprietà antidetonanti e per aumentarne il “numero di ottano” in sostituzione totale (benzina verde) o parziale (benzina super) dei composti del Piombo.
L’origine degli ossidi di Azoto:

Gli ossidi di azoto hanno origine naturale (eruzioni vulcaniche, incendi, processi biologici), ma soprattutto antropica con le combustioni ad alta temperatura, come quelle che avvengono all'interno delle camere di combustione dei motori degli autoveicoli. Altre fonti di ossidi di azoto sono gli le centrali termoelettriche e in genere tutti gli impianti di combustione di tipo industriale.

Effetti sulla salute e sull'ambiente  Benzene: 

Il benzene è facilmente assorbito per inalazione, contatto cutaneo, ingestione, sia per esposizione acuta che cronica. Gli effetti tossici, tuttavia, hanno caratteristiche diverse e colpiscono organi sostanzialmente differenti in base alla durata dell’esposizione. Si possono distinguere effetti tossici acuti, associati a brevi esposizioni a livelli elevati di benzene, poco frequenti nell’ambiente di vita, ed effetti tossici cronici, associati a periodi di esposizione di maggiore durata e a basse dosi di inquinante. L’intossicazione acuta accidentale da benzene fa seguito generalmente ad esposizione per via inalatoria e/o cutanea. Per esposizione acuta, gli organi bersaglio sono il sistema nervoso centrale (con cefalea, nausea, vertigine, ecc.) ed il miocardio. L’effetto più noto dell’esposizione cronica riguarda la potenziale cancerogenicità del benzene sul sistema emopoietico (cioè sul sangue).

Ossidi di Azoto

Tra gli ossidi di azoto, solo l' NO2 ha rilevanza tossicologica: provoca irritazione della porzione distale dell'apparato respiratorio - con conseguente alterazione delle funzioni polmonari - bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare. L' NO2 ha effetti minori di quelli generati dal biossido di zolfo, anche se può interferire con gli scambi gassosi a livello fogliare, provocando necrosi o clorosi. Gli ossidi di azoto contribuiscono anche alla formazione delle piogge acide e ha conseguenze importanti sugli ecosistemi acquatici e terrestri.

Polveri sottili:

l PM 2,5 è una classificazione numerica data alle polveri sottili in base alla loro grandezza. Più il numero è minore e più sottili sono le polveri e dunque più pericolose per la salute della specie umana ed animale. Mentre il PM 10 raggiunge solo i bronchi, la trachea e vie respiratorie superiori, il PM 2,5 è in grado di penetrare negli alveoli polmonari con eventuale diffusione nel sangue. Nelle donne sembra che il PM 2,5 venga ad accumularsi nel seno causando il cancro al seno. Il PM 2,5 è dunque parte di ciò che è definito polveri sottili e si forma maggiormente tramite l'industria ed i prodotti industriali. Un esempio sono i freni degli autoveicoli che consumandosi emettono PM 2.5 ma che non sono la fonte del maggiore inquinamento. Una maggiore produzione di PM 2,5 è emersa partendo dalla produzione dei veicoli Euro 4 che utilizzano un filtro antiparticolato FAP ma che invece di bloccare il particolato emette particolato pericoloso del tipo PM 2,5 il quale è ritenuto responsabile di causare il cancro. Si calcola che per una presenza di PM 2,5 superiore di 10 punti rispetto al massimo consentito vi sia un incremento della possibilità di contrarre il cancro pari al 7%. In uno studio effettuato dal 2004 al 2008, campionando i dati di 100 giornate, in alcune città si sono verificati livelli di PM 2,5 che hanno superato fino a 3 volte il valore della soglia limite 50 µg/m3 con Torino e Milano che hanno toccato quasi il valore di 200 µg/m3 e Roma con 10 punti superiori al massimo stabilito. Gli studi effettuati variano di molto riguardo alle previsioni di un possibile cancro ed emerge da alcuni studi che la possibilità di contrarre il cancro arrivi oltre il 18% con valori che oltrepassano la soglia massima di appena 5 µg/m3.





Dati allarmanti, confermati anche dai parametri rilevati dai nostri dispositivi di rilevamento della qualità dell’aria (Smart Nose Dust) dislocati a Meta in via A.Csenza, al confine tra Sant'Agnello e Piano all' incrocio tra via San Sergio e via Mortora ed incrocio Marano a Sorrento, trasmessi direttamente in rete e consultabili in tempo reale sia attraverso l’app “Che Aria Tira” scaricabile gratuitamente da Play Store, o collegandosi al sito Smart nose dust...qui il link..https://bit.ly/2p5um7q. Ormai siamo quasi ad un punto di non ritorno, urge un serio piano di salvaguardia della salute e dell’ambiente, due cose strettamente correlate. Il traffico veicolare ha superato la capacità di assorbimento della penisola, ove una classe politica assoggettata ed indifferente ai problemi reali, con una visione miope e limitata non è in grado di sviluppare  un progetto comune di risoluzione di un così grave problema.



Rosario Lotito.