Il mio cuore è triste.
Meta di Sorrento, la cittadina che mi ha stregata più di trent’anni fa per la
sua bellezza ha deciso di seguire l’esempio di altri comuni della Penisola e di
trasformare il proprio territorio in una “boxlandia”. Lo scorso fine settembre
il comune ha rilasciato due permessi per costruire 47 box interrati,
sacrificando uno dei pochi agrumeti rimasti su Corso Italia (civici 17 e 25). Ben
47 box?!???!! E a chi servono? Il Comune ci informa che si tratterà di Box
pertinenziali, cioè garage destinati a chi risiede nelle vicinanze.
Una maledetta legge regionale del
2001 permette di costruire Box interrati in fondi destinati ad uso agricolo, a
condizione che siano pertinenziali, e che in superficie sia ripristinato il
verde. Ma di che verde stiamo parlando? Lo sappiamo benissimo che aranci e
limoni non cresceranno più nei pochi centimetri di terreno a copertura di un
“palazzo sotterraneo”. Laddove questo tentativo è stato fatto gli alberi sono
miseramente morti dopo poco tempo. D’altro canto, i trattati di botanica ci
dicono che, un albero di agrumi in età matura, ha bisogno di avere una quantità
di terreno pari a circa i 2/3 della larghezza della sua chioma… circa due metri
di profondità, quindi. Siamo sicuri che questi valori, molto onerosi per il
costruttore, verranno rispettati?
E chi e perché sorveglierà?
Leggo ora sul Corriere del
Mezzogiorno una notizia non secondaria: la Società Sogepa , che costruirà
33 dei 47 garage ha come amministratore unico Antonio Cacace, fratello del
vicesindaco Pasquale, comproprietario del terreno agricolo.
Per l’ennesima volta si sta
sacrificando il paesaggio, bene universale, per l’arricchimento di pochi. Perché
di arricchimento sconsiderato si tratta. Sapete qual è il costo di un box auto
in Penisola Sorrentina? Ho notizia di Box venduti anche a 50.000 euro! Mentre
in altri parti d’Italia con questi soldi si compra un piccolo appartamento, qui
si compra un garage. Ma perché una persona dovrebbe investire tanti soldi in un
Box che, se affittato, potrà rendere sì e no 100 euro al mese? Una volta non lo
capivo poi tutto mi è stato chiaro. I box pertinenziali, nati per essere posti
macchina per persone che risiedono nelle vicinanze, spesso diventano
magicamente depositi di negozi, e vengono quindi affittati a peso d’oro. Ma
com’è possibile? Non erano box pertinenziali? Il giochino è questo: il
costruttore, non riuscendo a vendere tutti i box ai residenti vicini, chiede
una modifica a quanto concesso, così da poter vendere a chiunque i box rimasti
invenduti. Il comune può a questo punto accettare la richiesta di modifica
senza doverne rendere conto a nessuno ed il gioco è fatto. Grazie a questo
“giochino” si stanno distruggendo i giardini della penisola. Non potendo più
costruire in superficie per leggi restrittive che fortunatamente proteggono il
paesaggio, si costruisce sottoterra. La direzione verso la quale ci stanno
portando è sempre la medesima: affondare la barca sulla quale campiamo tutti
quanti. Viviamo momenti difficili, c’è la crisi economica, la mancanza di
lavoro, focolai di guerra ovunque, e in questo marasma noi italiani diamo il
peggio di noi. Chi ruba da una parte, chi si arricchisce indebitamente
dall’altra, chi distrugge il paesaggio senza pensare al domani, chi inquina il
proprio stesso territorio. E’ come se un uomo che ha compiuto i primi passi
verso un dirupo, anziché voltarsi e ripercorrere in salita i pochi passi già
percorsi, decidesse invece di proseguire a passo spedito verso la drammatica
fine che lo attende. Dobbiamo fermarci, dobbiamo cambiare direzione e anche se
la strada che ci aspetta è in salita percorrerla fiduciosi. Ma forse mi sto
facendo prendere la mano…volevo solo dire che il mio cuore è triste perché
l’ennesimo giardino di agrumi sta per essere distrutto per lasciare spazio a 47
ipotetici ricoveri di automobili.
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