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venerdì 27 luglio 2018

Aria irrespirabile in Penisola

I "nasi elettronici" SmartNoste Dust installati dal MeetUp Penisola Sorrentina continuano a svolgere il loro ingrato lavoro e a riportarci risultati inquietanti sulla qualità dell'aria in Penisola
Fanno il lavoro "sporco", quello che dovrebbero fare le centraline fisse dell'Arpac se i Sindaci locali le avessero richieste, mettendo al primo posto la salute dei cittadini, piuttosto che il "vil" denaro portato da turisti ignari. Ma per quanto tempo questa politica da "struzzi" favorirà l'economia turistica locale? Per quanto tempo l'ignorare i livelli ormai insopportabili raggiunti dal traffico permetteranno di portare frotte sempre più numerose di  persone provenienti da tutte le parti del mondo per visitare la nostra splendida terra? Sempre più di frequenti si rincorrono le lamentele: "Troppe ore bloccati sui pullman!", "Impossibile passeggiare ed attraversare la strada senza rischiare la vita!", "La notte non si riesce a dormire per il rumore del traffico!".
Anche volendo ignorare la pericolosità dell'inquinamento atmosferico forse può essere uno sprone ad intervenire la fuga futura dei turisti se tale dovesse rimanere la situazione della viabilità locale.
Negli ultimi giorni di luglio le centraline "grilline" per la qualità dell'aria hanno rilevato tutte degli sforamenti del PM10.
Di seguito i grafici forniti dai "Nasi elettronici" a Sorrento, Sant'Agnello e Piano, Meta.
Si ricorda che il livello di guardia per il PM10 è di 50 microgrammi per metro cubo, come evidenziato dalla riga viola.

Sorrento:


San'Agnello/Piano di Sorrento:


Meta:




Ricordiamo che è possibile scaricare l'applicazione per cellulare "Che Aria Tira" sia da PlayStore che da AppleStore. Un tutorial sull'installazione e l'utilizzo dell'app è disonibile all'indirizzo: https://youtu.be/6jqXmWgvclQ .







domenica 22 luglio 2018

La scellerata svendita del Conservatorio Santa Maria delle Grazie...


Il Sindaco di Sorrento in accordo  con la sua maggioranza,  in spregio alla volontà testamentaria della dama Sorrentina Berardina Donnorso e alla conservazione di un bene dei cittadini, continuando  a confondere  la cosa pubblica con quella privata, persevera  nella sua decisione di svendere il conservatorio Santa Maria delle Grazie, fregandosene dei cittadini e della loro più volte manifestata contrarietà a questa scelta scellerata. Ormai per lui è cosa fatta, al comune gli uffici competenti hanno pronte le autorizzazioni per il cambio di destinazione d’uso di alcuni locali del Conservatorio S.M. delle Grazie che verrà trasformato nell’ennesima struttura ricettiva. Ecco la volonta della nobildonna Berardina Donnorso: “L’lstituto ha lo scopo di provvedere gratuitamente, secondo i propri mezzi, al ricovero, mantenimento, educazione morale e fisica ed istruzione delle orfane o fanciulle povere dei Comuni di Sorrento, Piano di Sorrento, S. Agnello e Meta”. Ma a quanto pare tali volontà testamentarie non fanno alcuna specie.

Alcuni mesi fa, attraverso i nostri  Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia, abbiamo inviato una lettera alla Soprintendenza archeologica delle belle arti di Napoli al fine di esaminare attentamente la questione.  
Al più presto presenteremo una interrogazione parlamentare per fermare questa inopportuna e vergognosa decisione.
Dopo la svendita del vallone dei Mulini diciamo basta alla continua perdita di pezzi di storia  dei Sorrentini.
Lotito Rosario

Di seguito la lettera inviata alla Sopraintendenza archeologica delle belle arti dell’area metropolitana di Napoli.

Spett.le
SOPRINTENDENZA  ARCHEOLOGICA BELLE ARTI
AREA METROPOLITANA NAPOLI
Alla c.a. Dott.ssa  Adele CAMPANELLI
Piazza del Plebiscito (Palazzo Reale), 1
80132 Napoli

OGGETTO: lavori di ristrutturazione edilizia Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie - autorizzazione protoc. CL.34.19.04/34.38

Gli scriventi Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia, formulano la presente per porre l’attenzione sulla inspiegabile decisione dell'Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie di concedere in locazione una porzione del Conservatorio, sottoposto alle disposizioni di cui al codice dei beni culturali, per l'esercizio dell'attività di affittacamere, casa vacanze, Bed and Breakfast, albergo diffuso, ostello, vendita e somministrazione di alimenti e bevande ivi comprese alcolici e superalcolici, dolciumi e gelati, vendita al dettaglio della gastronomia locale, di souvenir ed articoli da regalo, agenzie per servizi turistici, noleggio di auto, moto, scooter, biciclette, natanti e imbarcazioni.
Preme rilevare non solo che la porzione immobiliare, così come l'intero edificio, insiste nel centro storico della Città, ma anche che da oltre un cinquantennio attualmente il piano primo oggetto di locazione è destinato ad aule scolastiche ed il piano secondo, dal tempo del suo risanamento, è stato sempre destinato all'attività scolastica.
L'edificio inoltre insiste in "zona A - Insediamenti e nuclei premoderni - disciplinata dall'art. 15 del p.u.c.; quest’ultimo in tale zona prevede che gli interventi simo rivolti al risanamento conservativo complessivo dell'organizzazione urbana, alla tutela e conservazione dei beni culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico, architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell'obiettivo di una valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e tradizionali del territorio. Il citato art. 15 del puc consente destinazioni d'uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni vincolati ai sensi del D.lgs. 42/2004 solo interventi di restauro, come definiti dall'art. 29 del medesimo d.lgs. e dall'art. 8 del RUES (ex plurimis la conservazione o l'integrazione delle caratteristiche fondamentali dell’impianto distributivo -organizzativo originario).
E’ evidente che un intervento della natura di quello in oggetto, non sia consentito nella zona ove insiste l'edificio di proprietà del "Conservatorio" (centro storico) perché contrario alla normativa edilizia, escluso in ragione sia delle opere che deve eseguire sia dell'attività che deve svolgere.
Con la presente quindi, si chiede una verifica dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni per l’attuazione dei necessari presupposti per la tutela storico-architettonica dell’immobile.

Cerimonia del Ventaglio e Acqua Pubblica


Durante la Cerimonia del Ventaglio tenutasi lo scorso 19 Luglio a Roma, il Presidente della Camera Roberto Fico ha confermato la sua volontà di avviare l'iter per la presentazione di un Disegno di Legge volto alla ripubblicizzazione dell'acqua, come aveva del resto già affermato in un incontro tenutosi a  Napoli presso la Federico II sul tema dell'acqua come Bene Comune.
Il Movimento 5 stelle è da sempre sensibile a questa tematica, basti pensare che la prima stella del simbolo grillino rappresenta proprio l'acqua pubblica. Schieratosi fin dalla prima ora al fianco dei Movimenti per l'acqua rigetta la possibilità che si possa mercanteggiare su un bene fondamentale per la vita delle persone. Purtroppo la volontà popolare espressa con il referendum del 2011  non ha ancora trovato una sua piena realizzazione. Le singole regioni chiamate a legiferare recependo il risultato del referendum, hanno visto via via bloccare i loro tentativi di ripubblicizzazione dalla Corte Costituzionale per  la mancanza di una Legge Quadro Nazionale di riferimento. È successo in Puglia, in Veneto e in Lombardia.
In Campania nel 2015 è nata la legge di riorganizzazione del comparto idrico che ha visto la creazione dell’Ente Idrico Campano, unico Ente chiamato a pianificare gli investimenti e ad individuare i nuovi soggetti che dovranno gestire la rete idrica dei singoli Ambiti Territoriali.
Nella legge si parla della creazione di società consortili atte a raccogliere l’affidamento della gestione idrica, ma nulla è ancora stato fatto in questa direzione.
Inoltre la legge, prevedendo un piano di investimenti regionale, allontana dalle amministrazioni locali la possibilità di decidere autonomamente quando e quali interventi di manutenzione e riammodernamento effettuare nel tempo.
La rete idrica della Penisola Sorrentina, facente parte dell'Ambito Sarnese Vesuviano, è attualmente gestita dalla  Gori, società al 51% pubblica ed al 49% privata. 

Questa l'attuale partecipazione al Capitale:

Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano 51,00%
(Consorzio obbligatorio dei 76 comuni dell'Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano - già A.T.O. 3 "Sarnese-Vesuviano" della Regione Campania)


Sarnese Vesuviano Srl 37,05%

(il cui 99,3% è detenuto da ACEA S.p.A.)


ASM 11,93%

(Azienda Speciale Multiservizi Pomigliano d’Arco)


ASAM 0,02%

(Azienda Speciale Castellammare di Stabia)


Il contratto stipulato con la Gori scadrà nel 2030, ma noi speriamo possa essere rescisso al più presto per fare posto ad una nuova gestione pubblica. Nel corso degli anni la  Gori ha visto accumularsi un debito di quasi 330 milioni ed ha gestito con metodi clientelari e privi di alcun controllo le assunzioni del personale. Investimenti ridicoli sono stati fatti per l’ammodernamento della rete , mentre le tariffe sono cresciute nel tempo per far fronte ai debiti via via accumulati, senza tra l’altro riuscire a risanare la situazione economica gravemente compromessa.
Inoltre la rete fognaria fa acqua da tutte le parti. È ormai nota a tutti la mancanza quasi ovunque nel nostro territorio di una separazione tra acque chiare e acque scure, che rende insufficiente la portata del depuratore di Punta Gradelle.
 È di pochi giorni fa l'ispezione effettuata nella parte di rete fognaria che occupa l'ultimo tratto del Vallone Lavinola: una grossa falla causa la fuoriuscita di materiale fecale che, riversandosi in mare, rende spesso quella zona non balneabile, nonostante sia circondata da bandiere blu!
Questi sono solo alcuni dei problemi  che riguardano la rete idrica del nostro territorio e ciò a dimostrazione che una gestione privata di un bene così strategico è tutt'altro che una gestione efficiente.
Gli italiani si sono espressi contro questo stato di cose con il loro voto al referendum del 2011 ma i governi succedutisi da allora hanno concluso i loro mandati ben lungi dall'aver reso l'acqua nuovamente pubblica. L'attuale Governo dovrà assolutamente porre rimedio a tale inaccettabile ritardo e le parole del Presidente Fico alla Cerimonia del Ventaglio ci lasciano ben sperare.

martedì 3 luglio 2018

Centraline per la qualità dell'aria. I dati di Meta



Abbastanza significativi i dati rilevati negli ultimi giorni dalla centralina di Meta, rispetto al valore delle polveri sottili

Il particolato atmosferico, a causa delle sue ridotte dimensioni, penetra nel sistema respiratorio e, nel caso del particolato più fine, passando attraverso i polmoni penetra anche nel sistema cardiocircolatorio, producendo un'azione irritante ed infiammatoria.

La normativa italiana ed europea individua tre livelli di riferimento a tutela della salute umana, i quali non andrebbero mai superati:
  • media annuale del PM10 di 40 µg/m3
  • 35 giorni all’anno con media giornaliera di PM10 superiore 50 µg/m3
  • media annuale del PM2.5 di 25 µg/m3 (a partire dal 2020 questo valore dovrebbe ridursi a 20 µg/m3)

Ecco gli ultimi dati (polveri sottili) della centralina di Meta:


La linea viola si riferisce al limite medio annuale, mentre la linea marrone rappresenta il limite che non andrebbe superato per più di 35 giorni in un anno. Non abbiamo dati sintetici su tempi così lunghi, ma i livelli raggiunti in così pochi giorni fanno pensare che anche i dati di sintesi (medie annuali) saranno superiori ai limiti di legge.

Particolarmente elevata risulta la lettura del 3 luglio alle ore 16:58. Ben 56 microgrammi per metro cubo!


Ricordiamo che le centraline SmartNose Dust non sono certificate ed in questa sede ribadiamo che i loro dati, al contrario di quelli rilevati dalle centraline dell'Arpac, non possono essere considerati dati ufficiali. Richiediamo quindi con forza ai Comuni della Penisola l'installazione di Centraline Fisse dell'Arpac e che non si aspetti più ad intervenire sul traffico veicolare puntando su una mobilità sostenibile che rispetti l'ambiente e la nostra salute.


Anche in Penisola le centraline SmartNose Dust per la qualità dell'aria

Il MeetUp Penisola Sorrentina, dopo aver insistentemente richiesto ai vari Comuni della Penisola l'installazione di centraline fisse dell'Arpac per il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico, ha provveduto con la forma dell'autofinanziamento all'acquisto e all'installazione di 3 centraline SmartNose Dust per la qualità dell'aria. Attualmente le tre centraline sono posizionate a Meta in via Angelo Cosenza, tra Piano e Sant'Agnello all'altezza della cosiddetta "Siesta" e a Sorrento in quel di Marano

Il Meetup ha messo anche a disposizione dei cittadini l'applicazione "Che Aria Tira" scaricabile gratuitamente su:

Play Store per i cellulari Android
App Store per i cellulari Ios.

L'app è di facile utilizzo (è disponibile un Tutorial all'indirizzo: https://youtu.be/6jqXmWgvclQ) e permette di accedere rapidamente ai dati raccolti dalle tre centraline.


Purtroppo com'era prevedibile dati i livelli del traffico veicolare in Penisola, gli SmartNose Dust rilevano spesso sforamenti rispetto ai limiti previsti dalla legge. 

I "Nasi elettronici" controllano:

  • PM 10       polveri sottili
  • PM 2.5      polveri fini
  • CO            monossido di carbonio 
  • NO2          biossido di azoto
  • Temperatura
  • Umidità 

Le centraline SmartNose Dust non sono certificate ed in questa sede ribadiamo che i loro dati, al contrario di quelli rilevati dalle centraline dell'Arpac, non possono essere considerati dati ufficiali, ma ci possono aiutare ad acquisire consapevolezza rispetto ad un problema, quello dell'inquinamento atmosferico, troppo a lungo ignorato in Penisola Sorrentina.