Lo scorso 27 Ottobre si è svolto un incontro tra i Sindaci
della Penisola e la Gori ,
l’azienda di gestione delle acque della Penisola. All’ordine del giorno i
problemi collegati alla prossima apertura del Depuratore di Punta Gradelle. L’incontro
era stato promosso dal sindaco di Piano, Vincenzo Iaccarino. Oltre al Sindaco
di Piano, promotore dell’incontro, erano presenti quasi tutti i Sindaci della
Penisola. Spiccava l’assenza di Giuseppe Tito, Sindaco di Meta da poco eletto
consigliere della Città Metropolitana. Questa assenza ci ha confermato ciò che
affermiamo da sempre: un Sindaco deve fare il Sindaco a tempo pieno e non può
dividersi tra l’amministrazione della propria Città ed eventuali incarichi
presso la Città Metropolitana ,
o presso il Senato che verrà, qualora passasse la prossima Riforma
Costituzionale oggetto del referendum del 4 Dicembre.
Ma veniamo al punto. Il depuratore è prossimo all’apertura,
manca solo l’elettrificazione che pare essere in via di completamento.
Sembrerebbe quindi il caso di cantare vittoria, di sparare i botti per la gioia
di tutti i Cittadini! Ma purtroppo abbiamo poco da festeggiare… i problemi
connessi al buon funzionamento dell’impianto sembrano essere ancora molti e di notevole
entità.
Siamo stati presenti e questo è il resoconto.
L’ex Sindaco di Vico
Gennaro Cinque ha riproposto una questione già sollevata nel precedente
incontro a porte chiuse: il piazzale antistante la galleria di accesso al
depuratore si allaga ogni volta che piove per le acque meteoriche provenienti
da un vallone in stato di totale abbandono. Il problema è che i valloni non sono di
competenza della Gori, ma della Regione Campania, che pare abbia promesso di finanziare un progetto per risolvere la questione.
Durante il confronto Cinque ha mostrato molte perplessità
chiedendo con forza che tutto questo avvenga PRIMA dell’apertura del Depuratore.
Altro grosso problema: come ben noto la Penisola non ha la
completa separazione tra le acque nere e le acque bianche. Questo in caso di
pioggia genererà sicuramente un eccesso di flusso verso il depuratore con
conseguente sversamento a mare dei liquami.
Questa modalità di funzionamento, che a noi sembra
inaccettabile, pare sia comune a tutti depuratori presenti sul territorio
italiano e permessa dal Codice dell’Ambiente (legge 152).
L’eventualità quindi, che in caso di pioggia il Depuratore
possa non funzionare pienamente,
generando lo sversamento di liquami non trattati a mare, non sarebbe d’ostacolo
all’apertura dell’impianto. Quindi il Depuratore verrà terminato, collaudato e
consegnato dalla Regione alla Gori che si occuperà della gestione.
La separazione tra acque bianche e acque nere avverrà in itinere.
Non appena il depuratore sarà
inaugurato la Gori
potrà aggiungere alle nostre bollette la quota relativa alla depurazione,
indebitamente pretesa in passato.
Ad una precisa richiesta del Sindaco di Sorrento Giuseppe
Cuomo, tra l’altro, Di Natale, Presidente della Gori, ha risposto che la quota
per la depurazione raccolta con le bollette non sarà neppure sufficiente per la
gestione ordinaria. Aspettiamoci quindi nuovi aumenti tariffari.
Questo comunque il piano della Gori: nei prossimi due anni
investiranno 2,5 milioni di euro nella separazione delle
acque nere dalle acque bianche, lavorando in particolare sulla zona a monte di
Corso Italia, più nuova e meno problematica. Verranno inoltre effettuati
interventi sulle condotte fognarie delle Marine, trasformatesi negli ultimi
anni da borghi di pescatori a zone ad alta densità abitativa.
Un nostro attivista presente, Rosario Lotito, ha evidenziato
un altro problema che sembrerebbe essere allo stato attuale assolutamente
sottovalutato. Qualora il carico chimico inquinante delle acque in arrivo al
depuratore dovesse superare la soglia consentita, cosa accadrebbe? L’impianto
per funzionare utilizza dei batteri che potrebbero venire eliminati dall’eccesso
di sostanze chimiche rendendo così di fatto inefficace l’azione del depuratore.
A tale istanza non è stata data alcuna risposta innescando anche l’intervento
del nostro Consigliere, Salvatore Mare, polemico nei confronti di un’azienda
che ha visto nel tempo assunzioni poco limpide, emissione di bollette con
addebiti di quote per la depurazione non dovute e tariffe aumentate con effetti
retroattivi. Non ci stupisce quindi che il nostro portavoce si schieri in
difesa dei cittadini della Penisola, che hanno difficoltà a vedere nella Gori una società al loro servizio.
Questo lo stato dell’arte. Da parte nostra continueremo ad
esserci, a vegliare e a denunciare tutto ciò che ci apparirà illecito o incomprensibile,
nella convinzione che i cittadini debbano essere sempre informati e resi parte
attiva nella gestione della cosa pubblica.
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