Richiesta per l'istituzione di una commissione speciale di studio per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
La Costituzione della Repubblica Italiana all’art. 3 sancisce la pari dignità
sociale e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e
sociale del paese;
Che
all’art. 16 è specificato che ogni cittadino può circolare e soggiornare
liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale;
Che con la
legge n.18 del 3 marzo 2009, l’Italia ha inteso ratificare ed eseguire la
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità,
stilata a New York il 13 dicembre 2006, qualificando ulteriormente il diritto
alla mobilità, con l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione
delle persone con disabilità, allo scopo di promuoverne la piena integrazione.
Che la
normativa sul P.E.B.A. (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) della
L.41/86, all’art. 32 comma 21 recita:
«Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni
del DPR 384 del 27/4/1978, dovranno essere adottati da parte delle
Amministrazioni competenti piani di abbattimento delle barriere architettoniche
entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge»;
Che la
successiva modifica ed integrazione con la L. 104/92 di cui all’art. 24 comma 9
prevede che: «I piani all’articolo 32 comma 21 della L41/1986 sono modificati
con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare
riferimento all’individuazione alla realizzazione di percorsi accessibili,
all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della
segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone con
diverse abilità»;
Che il
Presidente della Repubblica ha emanato il 24 luglio 1996 il decreto n.503, con
il quale si regolamentavano le norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche
negli edifici, spazi e servizi pubblici.
Alla luce di tutto ciò è assurdo che le amministrazioni ancora non abbiano ottemperato all'applicazione della legge, questo a significare la miopia di certi politici.
La nostra proposta parte da un sacrosanto diritto di tutti i cittadini di poter vivere agiatamente la propria città, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, è un atto di civiltà e di rispetto verso chi vive quotidianamente il disagio della diversabilità...
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