In seguito al vergognoso tentativo da parte
di amministratori insensibili, in spregio alla volontà testamentaria della dama
Sorrentina Berardina Donnorso e alla conservazione di un bene dei cittadini, di
fittare a privati una parte del conservatorio S.Maria delle Grazie per essere
trasformata in una struttura turistico-ricettiva, abbiamo interessato i nostri portavoce al Senato, Michela
Montevecchi,"membro della 7ª Commissione permanente
beni culturali " e Sergio Puglia, al fine di sollecitare la Sopraintendenza archeologica delle belle arti di porre l’attenzione su questa inspiegabile e
vergognosa decisione.
Dopo la svendita del vallone dei mulini non siamo restati
con le mani in mano e di certo non saremo spettatori passivi di tali
scempi.
Lotito Rosario.
Di seguito la lettera inviata alla Sopraintendenza
archeologica delle belle arti dell’area metropolitana di Napoli.
Spett.le
SOPRINTENDENza
ARCHEOLOGICA BELLE ARTI
AREA METROPOLITANA NAPOLI
Alla c.a. Dott.ssa
Adele CAMPANELLI
Piazza del Plebiscito (Palazzo Reale), 1
80132 Napoli
OGGETTO: lavori di ristrutturazione edilizia Ente Morale
Conservatorio Santa Maria delle Grazie - autorizzazione protoc.
CL.34.19.04/34.38
Gli scriventi Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia,
formulano la presente per porre l’attenzione sulla inspiegabile decisione
dell'Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie di concedere in
locazione una porzione del Conservatorio, sottoposto alle disposizioni di cui
al codice dei beni culturali, per l'esercizio dell'attività di affittacamere,
casa vacanze, Bed and Breakfast, albergo diffuso, ostello, vendita e
somministrazione di alimenti e bevande ivi comprese alcolici e superalcolici,
dolciumi e gelati, vendita al dettaglio della gastronomia locale, di souvenir
ed articoli da regalo, agenzie per servizi turistici, noleggio di auto, moto,
scooter, biciclette, natanti e imbarcazioni.
Preme rilevare non solo che la porzione immobiliare, così
come l'intero edificio, insiste nel centro storico della Città, ma anche che da
oltre un cinquantennio attualmente il piano primo oggetto di locazione è
destinato ad aule scolastiche ed il piano secondo, dal tempo del suo
risanamento, è stato sempre destinato all'attività scolastica.
L'edificio inoltre insiste in "zona A - Insediamenti e
nuclei premoderni - disciplinata dall'art. 15 del p.u.c.; quest’ultimo in tale
zona prevede che gli interventi simo rivolti al risanamento conservativo
complessivo dell'organizzazione urbana, alla tutela e conservazione dei beni
culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico,
architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell'obiettivo di una
valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e
tradizionali del territorio. Il citato art. 15 del puc consente destinazioni
d'uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni
vincolati ai sensi del D.lgs. 42/2004 solo interventi di restauro, come
definiti dall'art. 29 del medesimo d.lgs. e dall'art. 8 del RUES (ex plurimis
la conservazione o l'integrazione delle caratteristiche fondamentali
dell’impianto distributivo -organizzativo originario).
E’ evidente che un intervento della natura di quello in
oggetto, non sia consentito nella zona ove insiste l'edificio di proprietà del
"Conservatorio" (centro storico) perché contrario alla normativa
edilizia, escluso in ragione sia delle opere che deve eseguire sia
dell'attività che deve svolgere.
Con la presente quindi, si chiede una verifica dei
presupposti per il rilascio delle autorizzazioni per l’attuazione dei necessari
presupposti per la tutela storico-architettonica dell’immobile.
Confidando in un Suo impegno concreto, porgiamo
nostri cordiali saluti
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