E' notizia recente l'allarmante appello lanciato da Legambiente: “Contaminato da residui di pesticidi un terzo dei prodotti ortofrutticoli sulle tavole degli italiani” e come se tutto ciò non bastasse molti commercianti espongono la propria merce a rischio di una ulteriore contaminazione. Forse non tutti lo sanno, ma è vietato ai
fruttivendoli esporre la propria merce all’esterno del negozio,
soprattutto se vi passano automobili ed è soggetto a smog. A stabilirlo una
sentenza della Corte di
Cassazione (III sezione,
n. 6108 del 2014), che recita così: «La messa in commercio di frutta
all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una violazione
dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari e
rispettare l’osservanza di disposizioni specifiche integrative del precetto».Due reati con un solo comportamento: il fruttivendolo
che lascia le cassette di frutta e verdura sulla strada, in bella
vista dei clienti (ma anche della polizia), rischia due contestazioni diverse,
l’una per il reato di cattivo
stato di conservazione di alimenti e
l’altra – nel caso in cui manchino le autorizzazioni pubbliche per l’invasione
del marciapiede – per il reato di occupazione di suolo pubblico. Secondo i giudici della Suprema Corte, la sola esposizione all’aperto può condizionare lo stato di conservazione degli
alimenti in violazione della legge n° 283 del 1962. Ora vi chiedo, quanti fruttivendoli conoscete che espongono la propria merce in palese violazione della legge?
Il sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini ed in quanto tale dovrebbe far di tutto per assicurarne la tutela.
Quanti sindaci conoscete che fanno di tutto per tutelare la nostra salute facendo rispettare la legge?
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