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venerdì 22 aprile 2016

Chi siamo, da dove veniamo

Se vogliamo diventare, abbiamo l'obbligo di ricordare, se vogliamo sapere chi siamo, abbiamo il dovere di conoscere chi eravamo, se sappiamo da dove veniamo, abbiamo il diritto di andare nella direzione che reputiamo giusta.
Con l'intento di trarre energia dal passato, ho rispolverato da siti ormai inaccessibili, un post che scrissi pochi giorni dopo l'elezioni del febbraio 2013 ed un video che girai pochi giorni prima, in una data storica per il MoVimento 5 Stelle...


Quella che è nata è una comunità, sembrava pura utopia, invece è nata, liberamente, dalla rete.
Beppe Grillo ci ha aperto gli occhi, eravamo dei disperati, abbiamo visto e lasciato che il nostro paese perdesse pezzi, non solo metaforicamente, un divario sociale sempre più ampio, una casta che arroccata ha deciso per noi e solo a proprio vantaggio e tornaconto. Ora abbiamo fatto un piccolo passo per riappropriarci delle nostre istituzioni, della nostra carta costituzionale; dei cittadini scelti da noi saranno in parlamento a rappresentarci.
Ma attenzione, il nemico è un viscido dai mille tentacoli, è subdolo e si infila fra le nostre maglie, le maglie della nostra rete, dobbiamo vigilare, stare attenti. Si moltiplica con mille promesse, con fantocci di comodo ombre del potere, volti nuovi che mascherano le rughe della vecchia partitocrazia.
Basta con il politichese, basta do ut des, basta con le deleghe in bianco, vogliamo occuparci e decidere della nostra vita, per i nostri figli, per il futuro della nostra terra.
Grazie Beppe, durante lo tsunami tour sei stato la voce incazzata di tutti noi disgustati, di quelli che patiscono e di tutte le persone giuste che soffrono della sofferenza degli altri.
Ero lì a Roma, parlavi tu, ma le parole erano le mie, erano le nostre, e non eravamo lì per ridere, ma per mostrarti quanto ci ha commosso il tuo impegno e quanto cuore ci abbiamo messo.
Grazie Beppe, non li lasceremo soli i nostri cittadini eletti, e riguardo chi ti accusa di tutte le nefandezze ti ricordo ciò che disse il sommo poeta: "Fama di loro il mondo esser non lassa, misericordia e giustizia li sdegna, non ragioniam di lor ma guarda e passa".

Salvatore Mare

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