La politica o presunta tale, quella parlata in televisione o quella urlata degli slogan, è sempre più distante dai reali problemi dei cittadini, e dobbiamo rimarcare che gli unici che sono in contatto con il territorio, con la cosiddetta "pancia", sono i nostri "Cinquestelle".
Chiamateci grillini, populisti, antipolitici, demagoghi, inesperti, sono solo parole vuote che stanno acquistando significati auspicati ma impensabili da quel lontano 8 marzo del 2009 a Firenze.
I nostri governanti, che ricordiamo sono lì per una distorsione costituzionale e mi riferisco al premio di maggioranza elettorale del "porcellum", ebbene, questi nostri rappresentanti tutto fanno fuorché rappresentare l'elettorato poiché le loro azioni sono sempre in direzione opposta a quello che la pura logica imporrebbe; quindi, sintetizzando al massimo, vengono meno al risultato referendario sull'acqua pubblica, salvano le banche con i soldi dei correntisti (ricordiamo anche questo passaggio, è il governo che c'impone di tenere un conto corrente, altrimenti nemmeno lo stipendio potremmo incassare), tolgono l'articolo 18 che tante lotte e sangue dei nostri avi è costato, tagliano le pensioni ma non quelle d'oro, tagliano alla sanità e alla scuola, causano il problema esodati e invece di risolverlo, dicono ci siamo sbagliati ed inoltre, per timore della volontà popolare, non accorpa il referendum "trivelle" alle prossime elezioni di giugno, determinando un ulteriore esborso di quattrini pubblici, i nostri.
Tutto questo condito da corruzione e mazzette, scandali che emergono a macchia di leopardo in tutta Italia.
Cosa c'entra tutto ciò con i marittimi?