Dopo Quarto, il quinto, il sesto e così via…

La vicenda Quarto merita riflessioni e, in pieno spirito MoVimento dell'uno vale uno, desidero dire la mia.

Ieri sera ero a Quarto, ho visto i volti degli attivisti provenienti da tutta la Campania, da San'Agata dei Goti a Sant'Agata sui due Golfi, in pratica dai monti del Sannio al mare della penisola sorrentina; ho ascoltato le voci dei cittadini di Quarto, dell'ormai distrutto quartese che diceva con esasperazione mista a disperazione: "Se si dimette Capuozzo, non vado più a votare".

Flashmob a Quarto: da Castellammare a Sorrento #hovogliadilegalità

Di cosa è accusata Rosa Capuozzo?

Nulla.

Avrebbe vinto le elezioni anche senza quei voti?

Si.

Ha ceduto a ricatti o imposizioni?

No.

Cosa avrebbe dovuto denunciare?

Nulla che non le avrebbe portato una contro denuncia per diffamazione.

Il resto lo lascio alle evidenti speculazioni fatte da personaggi che vantano tra le loro fila più inquisiti che persone per bene (leggasi manifesto in foto).

È palese che in qualsiasi territorio, non solo in questi nostri campani, il malaffare voglia partecipare per garantirsi la gestione di cose pubbliche, appalti e di conseguenza potere e controllo; ci hanno provato a Quarto, ci riproveranno lì e altrove, ovunque non sono o fossero già presenti.

Ci potrà mai essere un municipio senza che qualche organizzazione criminale cerchi di penetrare?

Ce lo auguriamo e lottiamo per questo, ma finché non ci sarà la legge nazionale anticorruzione e quella sul conflitto d'interessi, insomma finché non si sconfiggerà la criminalità organizzata e si cambierà la stagnante classe politica, avremo sempre tentativi d'intromissioni. 

il manifesto a Quarto

Cosa faremo allora? Chiederemo le dimissioni e nuove elezioni a tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte dei comuni italiani, anche se queste si battono contro le organizzazioni togliendo gli incarichi ed escludendo dai consigli comunali gli interessati?

Questo comporta chiedere le dimissioni del Sindaco Rosa Capuozzo.

Concentriamoci allora sulla lotta alle mafie e lasciamo lavorare tranquillamente che si sta battendo per la legalità, a chi si oppone e non ai finti inconsapevoli, a chi nulla chiede e non a chi riceve a sua insaputa, ed ogni riferimento ad altre italiche e romane situazioni non sono per niente casuali.

Chiedere le dimissioni di Rosa Capuozzo è un atto irresponsabile, è riconsegnare i quartesi alla mala amministrazione, è abbandonare un territorio al proprio destino.

Male ha fatto chi non ha partecipato al flash-mob di ieri, malissimo chi pontifica dal palazzo e sconfessa gli attivisti che ieri ci hanno messo la faccia. Attenzione, chi sconfessa può essere sconfessato.

Io sto con Rosa Capuozzo, io sto con il MoVimento 5 Stelle.

PS: in epoca in cui i post scriptum significano spesso più dell'articolo stesso, voglio fare un'ulteriore riflessione.

Appare evidente che il "distacco" del catalizzatore Beppe Grillo ha prodotto personaggi pubblici molto televisivi che da soli nulla potranno se non supportati dagli attivisti e dagli altri eletti meno VIPs; voglio allora ricordare com'è nato e cos'è il Movimento 5 Stelle.

Il MoVimento 5 Stelle è fatto da cittadini, non da eletti ed elettori. Qualche eletto non lo ha forse capito. Ci si candida per spirito civico, per attuare un programma, non per presenzialismo, per carriera politica. L'eletto è importante, come tutti, ma non necessario, è il terminale di una rete. Il limite massimo dei due mandati, qualunque sia il tipo di mandato, da consigliere o da deputato, vale per tutti. Inoltre chi è stato eletto non può lasciare il suo incarico per candidarsi altrove. Queste regole sono chiare e lo sono state dall'inizio. Qualcuno può non essere d'accordo, ma in quel caso può candidarsi in un partito. Non nel MoVimento 5 Stelle. L'ho già scritto, ma lo ripeto ancora una volta per chiarezza. Il MoVimento 5 Stelle non è un partito, non ci sono, né ci dovranno essere leaderini, ma solo cittadini. di Beppe Grillo, tratto dall'omonimo blog