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sabato 28 novembre 2015

"Amministratori sorrentini" "Assenti"

I sindaci dei comuni sorrentini, anche quelli che hanno firmato per l'adesione alla Rete dei Sindaci, hanno disertato la manifestazione popolare odierna contro la legge De Luca - Bonavitacola.
L'acqua è un bene pubblico inalienabile.
Noi di Penisola Sorrentina 5 Stelle c'eravamo, ci siamo e ci saremo, sempre.
Di seguito le dichiarazioni più significative della giornata odierna.

Padre Alex Zanotelli: La legge regionale è profondamente sbagliata, è privatizzazione. L'acqua sarà data in gestione a una agenzia, l'Eic, retta da 20 uomini scelti dalla Regione che potranno affidare governance e fonti a multinazionali. Tutto questo è assurdo.
Abbiamo già occupato il Consiglio regionale  e siamo in piazza per dire che non possiamo accettare questa legge. Oggi chiedo a tutti "atti di disobbedienza civile". Anche il Papa, ieri da Nairobi, ha parlato dell'acqua come diritto alla vita stessa.
Valeria Ciarambino: La presenza del M5S ha lo scopo di fare sentire la voce inascoltata dei cittadini, a voce alta. De Luca non ha rispettato l'esito referendario mentre in campagna elettorale diceva di essere per l'acqua pubblica, la maggioranza Pd, con l'opposizione del solo M5S, ha approvato una legge fotocopia di quella di Caldoro.
De Magistris: Napoli è l'unica città d'Italia ad avere attuato il referendum del 2011, che coinvolse milioni di cittadini messo in atto tra tanti ostacoli e difficoltà.
Potrebbe esserci anche un ricorso sulla legge da parte del Comune di Napoli.

Questa la lettera dei Sindaci:
Noi Sindaci rappresentanti. di Comuni della Regione Campania, che partecipiamo alla manifestazione del 28 Novembre 2015 a Napoli in difesa della gestione pubblica e partecipata del bene comune acqua, siamo da anni impegnati nei rispettivi territori di competenza, in rete e sinergia con i comitati civici, a rivitalizzare la partecipazione democratica proprio a partire dai beni comuni. 
La risorsa idrica proprio rispetto ai suoi significati simbolici, religiosi, oltre che per l’importanza vitale in merito alla sopravvivenza umana, è diventata l’emblema di questa nuova stagione democratica.
In questi anni abbiamo animato iniziative, prodotto atti, convegni, azioni legali, pubblicazioni, insieme alle nostre comunità, nella prospettiva che la gestione di questo fondamentale bene comune fosse l’architrave di un processo di democrazia inclusiva centrato sui territori. 
La responsabilità della gestione di un bene comune così vitale e fondamentale per la vita nostra e delle future generazioni, presuppone una forte assunzione di responsabilità, oltre che di competenza e professionalità e crediamo che all’oggi, proprio a partire dal movimento sorto intorno alla stagione referendaria, ci siano tutti i presupposti affinché gli stessi territori e i soggetti sociali e istituzionali che li abitano possano farsi carico di un siffatto percorso. 
E pertanto, proprio per quanto indicato, siamo fortemente  critici rispetto al testo delle nuova legge regionale sul riordino del servizio Idrico integrato discusso il 16 novembre in Consiglio Regionale. 
Per quanto lo stesso articolato legislativo abbia avuto qualche lieve aggiustamento rispetto al pessimo testo di ingresso in Commissione, dobbiamo rimarcare come esso si ponga in direzione opposta al percorso e alle esperienze attivate in questi anni sui territori. In particolare rimarchiamo i seguenti punti critici: 
1) Viene ridotto in modo significativo il ruolo centrale dei sindaci, e quindi delle comunità territoriali, nelle scelte fondamentali  rispetto al servizio idrico integrato, portando ad un arretramento rispetto ai processi democratici e gestionali previsti nel precedente testo legislativo regionale (legge 14/97)
2) Il ruolo dei sindaci viene “confinato” all’interno dei distretti che, oltre a non essere pienamente rappresentativi dei territori (solo 30 sindaci ne possono far parte), non avranno rappresentanza giuridica e quindi diventano poco più che una cinghia di trasmissione di decisioni provenienti dall’alto, piuttosto che soggetti e motori di partecipazione responsabile delle comunità territoriali
3) Vi è nella sostanza una concentrazione ed una centralizzazione delle decisioni nelle mani del Comitati esecutivo (20 membri in tutti), del Presidente e del Direttore generale dell’Ente Idrico Campano. Questi organi ristretti governeranno le scelte gestionali di tutti i 550 comuni della regione.
4) Gli stessi distretti, e quindi i sindaci e le comunità territoriali, non avranno nessun rapporto diretto con gli eventuali gestori che risponderanno direttamente al direttore Generale e al Comitato esecutivo, onde per cui ogni interlocuzione rispetto alle cruciali problematiche gestionali saranno a dir poco complicate se non inesistenti. Oltremodo risulta praticamente non possibile operare una eventuale liquidazione-rescissione del rapporto  contrattuale con i gestori che potrebbero non essere confacenti alle esigenze dei territori
5) Non risulta chiaro ed evidente quale sia l’apporto che gli stessi sindaci possano offrire rispetto alla elaborazione delle tariffe. In un contesto economicamente depresso ed in presenza di una forte crisi economica il tema delle tariffe diventa fondamentale
E’ indubbio che dal Consiglio Regionale Campano ben altra legge ci saremmo aspettati che rispondesse in modo compiuto alle esigenze di democrazia, partecipazione e responsabilità dei territori. Il nostro rammarico, non può però esimerci di continuare a costruire possibilità per un cambiamento profondo dell’articolato legislativo discusso.
Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, abbiamo una nuova prospettiva da costruire per le nostre comunità, e non possiamo delegare rispetto a scelte che avranno impatto sui territori nei prossimi decenni.
Chiediamo con forza che si apra fin da subito un tavolo istituzionale per la rivisitazione complessiva della legge regionale sul servizio idrico integrato in cui i Sindaci e le comunità territoriali siano attori fondamentali e non semplici cinghie di trasmissione.
Lo chiediamo con la bella e colorata manifestazione di Napoli, lo chiederemo con tutti gli atti che l’attuale ordinamento ci mette a disposizione. Abbiamo bisogno di nuovi processi che innervino le energie positive che si producono dal basso, dandoci la possibilità in questi tempi difficili, di costruire una Società capace di Futuro.
Si scrive acqua, si legge democrazia

Firmato i Sindaci  dei comuni di Angri, Boscoreale, Casalnuovo, Castel San Giorgio, Cercola, Lettere, Marigliano, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Palma Campania, Poggiomarino, Pompei, Portici, Roccapiemonte, Roccarainola, S.Giorgio a Cremano, Santa Maria La Carità, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Antonio Abate, Sarno, Saviano, Scafati, Siano, Scisciano, Striano, Torre del Greco, Quarto, Bacoli, Mugnano

Alcuni scatti della manifestazione:


 

 

 

  

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