Da Manzoni a Monicelli
Premessa.
Ieri sera volevo assistere a quello che dovrebbe essere il più significativo momento della vita politica cittadina: il Consiglio Comunale.
Così mi sono recato al palazzo comunale di Piazza Matteotti a Sant'Agnello, giusto in tempo per vedere il presidente del consiglio passare subito dopo l'appello, al primo punto dell'ordine del giorno, omettendo di commentare e quindi celebrare la giornata della donna; commemorazione fatta invece dalla portavoce dei 5 stelle. Lasciamo perdere il resto, è una pagina troppo poco edificante per darne ulteriore rilievo.
Ero incuriosito dal messaggio WhatsApp, con il quale si invitavano i papà e le mamme a portare i propri figli frequentatori del centro sportivo, al consiglio, data la grave minaccia dei "pessimi" 5 stelle: «Vogliono bloccare le attività alla tensostruttura e del campo di calcio perché facciamo troppo casino – e ancora – Andiamo a protestare. Richiedono la chiusura dell'impianto sportivo».
Invece dalla mozione si leggeva tutt'altro, e semplicemente si chiedeva al Sindaco e alla Giunta, di regolamentare l'orario per l'utilizzo relativo al solo campo sportivo, e non dell'intero complesso, al fine da permettere il giusto e meritato riposo dei residenti nelle immediate vicinanze, i quali nel tempo e finora inascoltati, avevano presentato note, doglianze e infine anche una petizione.
I genitori così strumentalizzati, non leggendo l'atto proposto e fidandosi dell'ignoto (?) sobillatore, hanno loro malgrado permesso lo fossero anche i propri figli.
Ma tutto ciò è marginale, così come lo è il fatto che Sindaco e Assessore abbiano nicchiato sul messaggio che li chiamava direttamente in causa nel passaggio: «Entreremo tutti insieme come ci ha richiesto Sagristani e Attilio Massa proprio nel momento in cui il M5S chiederà la chiusura dell'impianto sportivo»; tutto questo è fuffa rispetto al fattaccio che si è consumato in consiglio comunale e che passo a descrivervi.
Il fatto.
La mozione era stata inserita all'ordine del giorno, presumibilmente nulla ostava, se si fosse rilevato un problema di carattere tecnico, si sarebbe dovuto discuterne preventivamente, durante la conferenza dei capigruppo che, a quanto pare, non è stata nemmeno convocata dal presidente; nell'eventualità, sarebbe stato preciso compito di quest'ultimo, preso atto del parere negativo, non ammettere la mozione, comunicarne le motivazioni e non inserirla in discussione.
Ieri invece l'apoteosi: il presidente del consiglio comunale legge il parere del segretario compilato appena il giorno precedente, o almeno così parrebbe dato che risulta privo di acquisizione al protocollo comunale.
Nel documento si esponevano le «perplessità in ordine al contenuto della mozione in oggetto… omissis… per il fatto che la stessa non appare afferire ad alcuna delle competenze istituzionalmente riservate dall'art. 42 del TUEL al consiglio comunale».
E qui il capolavoro del presidente il quale evidentemente, non ha capito ciò che ha letto, giacché avrebbe dovuto chiedere al segretario di fugare queste "perplessità" ed esprimersi in modo inequivocabile e non con un «potrebbe esporre l'Ente a rilievi di legittimità». Il condizionale non è ammesso: o si può, o non si può.
Allora vediamo cosa dice il TUEL all'art. 42 e al comma 2 citato nel documento.
«Il Consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali:
a) statuti dell'ente e delle aziende speciali, regolamenti salva l'ipotesi di cui all'articolo 48, comma 3, criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi…».
Ecco invece cosa indica l'articolo 48 comma 3: «È, altresì, di competenza della giunta l'adozione dei regolamenti sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio».
Non sono un segretario comunale, né tantomeno laureato in legge, ma quello che c'è qui scritto mi appare palese, così come palesemente è compito del consiglio comunale "dare indirizzo" e poter impegnare il Sindaco e la Giunta ad adottare un regolamento.
Nonostante ciò, è stata impedita la votazione della mozione, malgrado la maggioranza avesse tutti i numeri per bocciarla, confermando che a Sant'Agnello c'è un solo comandante, e che i suoi poteri parrebbero superare di gran lunga l'esito plebiscitario delle scorse amministrative.
PS: Il Sindaco si vanta della partecipazione odierna (ahinoi scomparsa appena finito il tema mozione: «Regolamentazione degli orari del campo sportivo sito in viale dei Pini»), ma della diretta streaming affidata ancora al telefonino del consigliere 5 stelle, ne vogliamo parlare?
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