Attacchi personali, stolide illazioni, grottesche insinuazioni: un arsenale di armi propagandistiche di distrAzione di massa vetusto ma nutritissimo, quello dispiegato nel Ducato di Sant'Agnello contro il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle.
È, questa, la triste realtà del piccolo potentato politico santanellese; stupefacente, pietrificata sopravvivenza della struttura di potere altomedievale della "signoria feudale".
I signori feudali ("vassalli"), che resero ereditario il diritto personale sul "feudo" loro concesso dal sovrano in cambio di fedeltà e incondizionata obbedienza, ne amministravano il territorio sulla base di un modello contrattualistico che si sostanziava nella stipula di un patto con settori più o meno ampi del corpo sociale, da cui erano però esclusi populus, minus habentes e servi della gleba. Da tale contratto derivavano diritti e obblighi reciproci e un generico "diritto al rifiuto dell'obbedienza" (che poteva giungere a configurarsi, nei casi estremi, come "diritto di resistenza" - all'epoca, tipicamente "attiva") da azionare quando il dominus ne violasse il contenuto.
I "vassalli" potevano a loro volta scegliere, tra i membri dell'aristocrazia locale di rango inferiore, i "valvassori" - ai quali, in cambio della fedeltà al signore, era affidata l'amministrazione di ampi territori del feudo. Alla base della gerarchia feudale si trovavano i "valvassini", scelti dai "valvassori" tra i ranghi dell'aristocrazia più bassa.
Questa ragnatela di potere sapientemente tessuta permetteva al sovrano di controllare il territorio del regno assicurandovi una pace sociale coatta; imbrigliava, inoltre, ogni tentativo di ribellione all'ordine costituito da parte di populus e servitù della gleba.
Viaggiamo audaci lungo la linea del tempo, adesso.
Sovrapponiamo, "trapiantandola" nella contemporaneità, la fisionomia politico-sociale della signoria feudale a quella odierna del Ducato santanellese:
Sovrapponiamo, "trapiantandola" nella contemporaneità, la fisionomia politico-sociale della signoria feudale a quella odierna del Ducato santanellese:
- Il "Re" è il "popolo sovrano" (ovvero i "cittadini-elettori" che stipulano con il sindaco da loro eletto una sorta di "contratto elettorale");
- Il "Vassallo" è il sindaco - che in virtù dell'investitura ricevuta dal corpo elettorale che lo elegge è tenuto a rispettare il programma e ad onorare le promesse elettorali (nonché ad amministrare il territorio nell'interesse della collettività, al di sopra di ogni interesse personale, cetuale, corporativo);
- I "Valvassori" sono la pletora di politici, politicanti, politicastri e politucoli locali che in cambio del diritto a partecipare all'occupazione e alla spartizione predatoria del potere giurano assoluta e incondizionata fedeltà al "sindaco-vassallo";
- I "Valvassini", invece, tutti coloro che si accontentano delle briciole, e pur di banchettare con gli avanzi sotto i tavoli del potere collaborano zelanti alla perpetuazione del servaggio politico mediante la tessitura di un infinito panegirico del "sindaco-vassallo" e dei suoi "valvassori" (aspiranti valvassori, aedi, giullari, giornalisti, giornalai, cantastorie, troubadours, blogger);
- Minus habentes e servi della gleba, infine, sono tra voi santanellesi gli ignavi, gli indifferenti, gli assuefatti, gli acquiescenti, i rassegnati.
Fra poco più di due settimane costoro potrebbero riscattarsi, facendo di se stessi il "Re". Useranno il loro scettro? Si scuoteranno dall'apatia e dall'indifferenza? Usciranno dal limbo dell'acquiescenza e della rassegnazione? Abbatteranno politicamente, sostituendolo, il vecchio signore medievale che da tempo immemore occupa il potere? Sceglieranno Libertà, Cambiamento, Legittimità?
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