Sorrento.... depredata, smembrata e svenduta
al miglior offerente.
Il Conservatorio di Santa Maria delle Grazie è un ente
morale fondato nell'anno 1566 dalla dama
Sorrentina Berardina Donnorso con lo scopo di provvedere gratuitamente al
ricovero, mantenimento, educazione morale e fisica ed istruzione delle orfane o
fanciulle povere dei Comuni di Sorrento, Piano di Sorrento, S. Agnello e Meta. Da sempre rappresenta un vanto ed un orgoglio per la città di Sorrento. Purtroppo il comune, in spregio alla volontà
testamentaria della donatrice, alla tutela e alla conservazione di un bene dei
cittadini, ha vergognosamente accettato di fittare a privati una parte di tale
immobile per poi essere trasformata, dal locatario, in “affittacamere, casa vacanze, Bed
and Breackfast, albergo diffuso, ostello, vendita e somministrazione di alimenti
e bevande ivi comprese alcolici e super alcolici, dolciumi e gelati, vendita al
dettaglio della gastronomia locale, di souvenir ed articoli da regalo, agenzie
per servizi turistici, noleggio di auto, moto, scooter, biciclette, natanti ed
imbarcazioni”.
Gestendo la cosa pubblica come cosa privata questi nostri “baldi” amministratori hanno fatto finta di non sapere che per poter realizzare le circa 13 camere con bagni e servizi logistici il locatario dovrà eseguire un intervento di ristrutturazione edilizia e, per disposizione del put e del puc , nella zona ove insiste l’edificio, non è ammissibile alcuna ristrutturazione (zona A _ insediamenti e nuclei pre-moderni_ disciplinata dall’art. 15 del puc ), e che in tale zona gli interventi sono rivolti solo al risanamento conservativo complessivo dell ‘organizzazione urbana, alla tutela e alla conservazione dei beni culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico, architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell obbiettivo di una valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e tradizionali del territorio. Inoltre l’articolo 15 del Puc consente destinazioni d’uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni vincolati ai sensi del d.lgs.42/2004 solo interventi di restauro, come definiti dall’art. 29 del medesimo d.lgs.
Gestendo la cosa pubblica come cosa privata questi nostri “baldi” amministratori hanno fatto finta di non sapere che per poter realizzare le circa 13 camere con bagni e servizi logistici il locatario dovrà eseguire un intervento di ristrutturazione edilizia e, per disposizione del put e del puc , nella zona ove insiste l’edificio, non è ammissibile alcuna ristrutturazione (zona A _ insediamenti e nuclei pre-moderni_ disciplinata dall’art. 15 del puc ), e che in tale zona gli interventi sono rivolti solo al risanamento conservativo complessivo dell ‘organizzazione urbana, alla tutela e alla conservazione dei beni culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico, architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell obbiettivo di una valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e tradizionali del territorio. Inoltre l’articolo 15 del Puc consente destinazioni d’uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni vincolati ai sensi del d.lgs.42/2004 solo interventi di restauro, come definiti dall’art. 29 del medesimo d.lgs.
Dopo la svendita del vallone dei mulini, assistiamo
ancora ad un ulteriore e vergognosa svendita dei beni dei sorrentini. Di certo
non siamo restati con le mani in mano e di certo non saremo spettatori passivi di
tali scempi.
Lotito Rosario.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie del commento e della tua opinione
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.