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martedì 29 maggio 2018

Percorso meccanizzato...NO alla svendita delle proprietà dei Sorrentini..


Leggo  alcune proposte di svendere beni immobili comunali per poter finanziare  la realizzazione del percorso meccanizzato che collegherà il parcheggio Lauro con il porto di Sorrento.
L’esponente della lista il Ponte il sig. Pontecorvo, insiste nel  proporre la vendita di  alcuni immobili di proprietà dei cittadini. Si  propone di vendere  l’immobile che ospita dal 1874 il  “Circolo Sorrentino”, una perla posizionata in piazza Tasso  proprio sotto  l’orologio..  In seguito alla relazione dell’ufficio ragioneria, il comune ha la capacità finanziaria di poter contrarre un prestito di 8 milioni di euro, che aggiunti agli altri 8 milioni finanziati  dalla regione Campania permetterebbe di realizzare l’opera i cui incassi andrebbero ad estinguere in pochi anni ed in piena sicurezza il debito contratto.  Quindi non capisco questa smania di svendere proprietà che appartengono ai cittadini. Paventare la vendita di una tale proprietà e cosa assurda. Noi ci batteremo affinchè il percorso meccanizzato venga realizzato sia con i fondi erogati  dalla regione Campania  sia con i fondi reperibili attraverso un prestito.
Basta  svendere le proprietà dei Sorrentini.

Lotito Rosario..

sabato 26 maggio 2018

CITTADINI, PUNTO E BASTA.


Ci siamo. Anche a S.Agnello il M5S si presenta alle elezioni comunali, come di consueto con una squadra di "cittadini", non "politici di professione", solo due mandati è il nostro motto, perchè da sempre crediamo nella possibilità di contribuire a migliorare il paese in cui viviamo partendo da chi il paese lo vive nelle difficoltà e non da chi lo immagina per conto terzi. 

Alla presenza di diversi Parlamentari del Movimento Cinque Stelle, è stata presentata la lista del M5S a S.Agnello. Erano presenti in piazza Matteotti, le senatrici Paola Nugnes e Virginia La Mura, ed i parlamentari Salvatore Micillo e Carmen Di Lauro eletti alla Camera dei Deputati. E’ intervenuto successivamente anche il consigliere regionale Luigi Cirillo. La presentazione del programma è stata affidata a Fabio Aponte, candidato sindaco e attivista storico del MeetUp Penisola Sorrentina. Da sempre appassionato di minerali si laurea con il massimo dei voti in geologia, la sua tesi sui giacimenti minerari finisce su riviste scientifiche del settore. Svolge attività di ricercatore presso l’Università Federico II per due anni, poi decide di trasferirsi in Sudafrica e lavora per conto di una società tedesca che si occupa di estrazione mineraria. Successivamente crea egli stesso una società in Zimbabwe per l’estrazione del granito, seguendone la produzione e vendita. Dopo 15 anni e studi in un Master in Business Leadership presso l’Università di Pretoria, rientra in Italia per lavorare nell’azienda di navigazione di famiglia. Coerente da sempre con quelli che sono poi stati i principi fondanti del M5S di contenimento del consumo di suolo, non interviene in nessun dibattito politico durante il suo incarico di “supplente” della commissione paesaggistica ma presenta le dimissioni appena arriva la certificazione dallo staff del M5S per guidare la sua squadra.

I candidati inseriti nella lista del M5S per le elezioni al consiglio comunale di S.Agnello presentano un curriculum non meno valido del candidato sindaco, per il livello professionale ma anche dell’impegno sociale e umanitario. È presente nel gruppo Francesca Moroni, un’insegnante di matematica con dottorato di ricerca in Statistica Economica e dieci anni di lavoro come informatico presso una società di Napoli. La difesa della qualità dell’aria è tra le sue battaglie da attivista più recenti, nel MeetUp Penisola Sorrentina, insieme agli altri attivisti avvia il comitato “che aria tira” che presiede e che raccoglie fondi per l'acquisto di smart nose, attrezzature utili al monitoraggio e controllo dell’aria. Tatiana Di Maio, un’ insegnante di scuola dell’Infanzia, sensibile alle tematiche che riguardano i bambini, i diversamente abili, le minoranze e la lotta per la parità di genere. Anna Sallustro, Counselor, laureata in Scienze della Formazione, da sempre impegnata nel sociale che ha scelto sia come lavoro che come volontariato (assoc. M.Fanelli; “casa Miriam” a Meta; assoc. “Mamme al centro”). Ha partecipato a progetti per la lotta alla tossicodipendenza. Sono presenti nella lista, giovani come Fabio Galano, iscritti all’associazione M5S recentemente ma, “uno vale uno”, con ruoli e potere decisionale perfettamente uguale a tutti gli altri attivisti storici del gruppo. E’ il presidente di una squadra giovanile di ciclismo e appassionato organizzatore di eventi sportivi da più di 10 anni. Concetta Scarpato, operatrice turistica per una nota società di settore di Ischia. Giovanni Di Maio, geologo, specializzato nell’utilizzo di prospezioni geofisiche applicate alla ricerca archeologica. Giuliano Greco, attivista storico del gruppo Penisola appassionato e esperto nei progetti di microcredito. Isabella Palomba laureata in scienze naturali, specialista in biologia marina, docente di sostegno presso il Liceo Artistico-Musicale di Sorrento. Eleonora Di Maio, attrice e regista teatrale laureata all’Accademia Nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico" di Roma. Dirige la sua scuola di Musical Theatre & Dance "On Broadway" ed insegna recitazione. Ha curato e diretto come regista spettacoli ed eventi culturali ed artistici. Esperta esterna per il  Musical in lingua inglese presso l’Istituto Comprensivo “Torquato Tasso” di Sorrento nell’ambito del progetto Scuola Viva. Carmine Maresca, musicista e didatta ha tre lauree e tre abilitazioni. Presidente dell’Associazione Culturale Jazz’è, ha ricevuto numerosi premi internazionali e borse di studio. Ha ideato e curato diverse manifestazioni e rassegne concertistiche per i comuni della penisola sorrentina. Insegna strumento nei corsi a indirizzo musicale nella scuola statale. Adele Paturzo, laureata in scienze politiche con master in finanza etica, giornalista pubblicista, lavora da anni nel settore turistico come capogruppo e accompagnatrice. E' presidente di un circolo culturale, "Endas penisola sorrentina" ed è editore della testata locale "telestreetarcobaleno".


I candidati al Governo del Cambiamento della Città di S.Agnello, sarà possibile incontrarli tutti i giorni al comitato elettorale di corso Italia non lontano dalla piazza oppure domenica 27 Maggio, di mattina nella piazza di S.Agnello antistante la chiesa e domenica sera a Trasaella. Il 31 il gruppo organizzerà la ormai tradizionale raccolta fondi per la campagna elettorale in cui i candidati “servono” la Pizza ai Cittadini, ristorante Ciao Totò alle 20.30. Domenica 3 Giugno, verrà a trovare i santanellesi, l’Europarlamentare M5S Piernicola Pedicini, Membro della Commissione per l'ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. L’8 Giugno si terrà il comizio finale in piazza Matteotti alle 20.00. 

martedì 22 maggio 2018

Per un punto Roccocò perse la cappa.


Le indagini filologiche cui mi dedico con afflato ardente riservano, sia pur di rado, grandi sorprese. La scorsa notte m'imbattei, ad esempio, in uno scritto nuovo che subito riconobbi "familiare". La centunesima novella spuria del Decamerone emersa dalle falde del tempo, eccitatissimo pensai; una storiella orfana delle celebri sorelle dei novellatori in fuga dalla peste di Florentia!

“Ser Roccocò di Santaniello” – questo il titolo della fabula perduta e ritrovata – occhieggiava boccheggiando tra volumi polverosi, implorando lo smarrito amplesso col lettore. La consegno dunque a voi, amici miei, affinché ne godiate come l’amante appassionato della pulzella sua.


“Ser Roccocò, ambizioso signore e aspirante cortigiano, mercante di poltrone in panno pregiato di Fiandra, viveva nella marca del piccolo Ducato di Santaniello. Ovunque andasse, era cosa cognita, mai si separava da un'antica copia della Retorica di Aristotile, di cui vantava conoscer ogni parola; il suo passo preferito era quello sui discorsi che dimostrano la verità apparente di una tesi per lo mezzo di un'acconcia persuasione – era cosa risaputa, del resto, ch’egli non s'affannasse punto nella ricerca della prova.

Quando corse voce che si sarebbe dovuto sostituire il gran Signore, ormai logorato dal potere, con un Principe nuovo, tosto Roccocò decise di candidarsi a rimpiazzarlo, all’uopo ricorrendo al libro sapienziale e ai madrigali sapidi di una lieta brigata di stornellator fedeli.

L’avversario che più temea era senza fallo Don Febo del Ponte, grande erudito, appena rientrato nel Ducato dopo lustri alla lontana corte dei Mori Barbareschi.

Fu così che Roccocò ritenne saggio screditarne la persona diffondendo una improbabile storiella che, in cuor suo sperava, avrebbe indotto le genti del Ducato a diffidar.

Fece affiggere così, sul portale della Chiesa cattedrale, una grande pergamena che narrava della volta in cui del Ponte, rimpatriato, prestò servizio in una Commissione deputata a fornir consigli sulla costruzione di palazzi, di canili e di torrazzi. Del Ponte – così era scritto – avrebbe agito in spregio della conoscenza sua e del codice d’onore della gilda solo per compiacere il gran Signore DucaConte Sagristanio, che in quel consesso l'avea nominato giusta la sua gran fama d’erudito. 

Imperciocché, andava blaterando Roccocò, non poteva riporsi gran fiducia in lui dal popolo, chè avendo già brigato col potere non poteva essere acclamato Conte nuovo.

Ma quando agli abitanti del Ducato, che non avean l’anello al naso, fu spiegato che del Ponte non fece altro che usar la scienza sua per giudicar sui palazzi, sui canili e sui torrazzi, e che se non ne avesse fatto uso avrebbe – allora si – tradito se stesso e la sua schiatta d’uomo onesto e retto, il dubbio iniziò tosto a serpeggiar.

Cosicchè, del Ponte concionò, pel sol fatto d’esser stato nominato alla carica dal DucaConte Sagristanio avrei dovuto oppormi a qualsivoglia costruzione, sebbene a regola d’arte disegnata e rispettosa delle leggi del Ducato?

Qual condotta vi par più riprovevole, chiese con occhio di bragia ai popolani accorsi nella Curia, la prima che non commisi affatto o la seconda che in verità fu mia? Avrei dovuto caducar ogni progetto per ambire, un giorno o forse mai, alla poltrona del Signore? 

Fu così che gli abitanti del Ducato, che non avean l’anello al naso, decisero di favorir la sua ragione; e quando venne il giorno lo acclamarono a gran voce nuovo Conte, consegnando Roccocò, abborracciato rètore, all'ignominia e all’onta più profonde”.

lunedì 21 maggio 2018

Vassalli, valvassori e valvassini.

Attacchi personali, stolide illazioni, grottesche insinuazioni: un arsenale di armi propagandistiche di distrAzione di massa  vetusto ma nutritissimo, quello dispiegato nel Ducato di Sant'Agnello contro il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle.

È, questa, la triste realtà del piccolo potentato politico santanellese; stupefacente, pietrificata sopravvivenza della struttura di potere altomedievale della "signoria feudale".

I signori feudali ("vassalli"), che resero ereditario il diritto personale sul "feudo" loro concesso dal sovrano in cambio di fedeltà e incondizionata obbedienza, ne amministravano il territorio sulla base di un modello contrattualistico che si sostanziava nella stipula di un patto con settori più o meno ampi del corpo sociale, da cui erano però esclusi populusminus habentes e servi della gleba. Da tale contratto derivavano diritti e obblighi reciproci e un generico "diritto al rifiuto dell'obbedienza" (che poteva giungere a configurarsi, nei casi estremi, come "diritto di resistenza" - all'epoca, tipicamente "attiva") da azionare quando il dominus ne violasse il contenuto.

I "vassalli" potevano a loro volta scegliere, tra i membri dell'aristocrazia locale di rango inferiore, i "valvassori" - ai quali, in cambio della fedeltà al signore, era affidata l'amministrazione di ampi territori del feudo. Alla base della gerarchia feudale si trovavano i "valvassini", scelti dai "valvassori" tra i ranghi dell'aristocrazia più bassa. 


Questa ragnatela di potere sapientemente tessuta permetteva al sovrano di controllare il territorio del regno assicurandovi una pace sociale coatta; imbrigliava, inoltre, ogni tentativo di ribellione all'ordine costituito da parte di populus e servitù della gleba.

Viaggiamo audaci lungo la linea del tempo, adesso. 

Sovrapponiamo, "trapiantandola" nella contemporaneità, la fisionomia politico-sociale della signoria feudale a quella odierna del Ducato santanellese: 

- Il "Re" è il "popolo sovrano" (ovvero i "cittadini-elettori" che stipulano con il sindaco da loro eletto una sorta di "contratto elettorale");

- Il "Vassallo" è il sindaco - che in virtù dell'investitura ricevuta dal corpo elettorale che lo elegge è tenuto a rispettare il programma e ad onorare le promesse elettorali (nonché ad amministrare il territorio nell'interesse della collettività, al di sopra di ogni interesse personale, cetuale, corporativo);

- I "Valvassori" sono la pletora di politici, politicanti, politicastri e politucoli locali che in cambio del diritto a partecipare all'occupazione e alla spartizione predatoria del potere giurano assoluta e incondizionata fedeltà al "sindaco-vassallo";

- I "Valvassini", invece, tutti coloro che si accontentano delle briciole, e pur di banchettare con gli avanzi sotto i tavoli del potere collaborano zelanti alla perpetuazione del servaggio politico mediante la tessitura di un infinito panegirico del "sindaco-vassallo" e dei suoi "valvassori" (aspiranti valvassori, aedi, giullari, giornalisti, giornalai, cantastorie, troubadours, blogger);

- Minus habentes e servi della gleba, infine, sono tra voi santanellesi gli ignavi, gli indifferenti, gli assuefatti, gli acquiescenti, i rassegnati. 

Fra poco più di due settimane costoro potrebbero riscattarsi, facendo di se stessi il "Re". Useranno il loro scettro? Si scuoteranno dall'apatia e dall'indifferenza? Usciranno dal limbo dell'acquiescenza e della rassegnazione? Abbatteranno politicamente, sostituendolo, il vecchio signore medievale che da tempo immemore occupa il potere? Sceglieranno Libertà, Cambiamento, Legittimità?





giovedì 17 maggio 2018

Il soffio potente di una nuova ragione storica.


La vicenda umana, la formazione, lo spessore intellettuale e professionale, il curriculum vitae, il virtuoso distacco dalle istituzioni percepite come luoghi deputati al concreto dispiegarsi della pratica dell’occupazione del potere, l'estraneità al limbo deteriore delle passioni politiche asservite all’interesse personale, cetuale o corporativo costituiscono l’immacolato biglietto da visita politico che Fabio Aponte può fieramente esibire alla cittadinanza santanellese. Su di esso, chiaramente impressa, la cifra di un solido sostrato etico che nessuna volgare, grossolana insinuazione potrà scalfire.


Saprete, forse, come l'Aponte abbia recentemente formalizzato, dopo l'ufficializzazione della sua candidatura alla carica di sindaco, le sue dimissioni da quella ricoperta, quale "esperto", in seno alla Commissione locale per il paesaggio (già Commissione Edilizia Integrata) del Comune di Sant'Agnello. 

Saprete, forse, che gli "esperti" membri di tale Commissione non sono nominati dal Sindaco ma dal Consiglio Comunale - con apposita deliberazione.

È probabile non sappiate, invece, che le prerogative di una Commissione locale per il paesaggio non si spingono oltre il controllo di “legalità”, sul mero piano contenutistico logico-formale, mirante ad accertare e asseverare la conformità di documenti nel cui merito si sia già espresso l’Ufficio Tecnico Comunale con parere favorevole alla normativa vigente in materia paesaggistica. Gli "esperti" membri della Commissione (geologi, storici dell'arte, tecnici specializzati in valutazioni d'impatto ambientale, etc.) forniscono a corredo, ove necessario, pareri attinenti ai propri specifici nuclei di competenza. Ogni valutazione che ecceda tali prerogative è dunque preclusa alla Commissione e ai suoi membriè agevole inferire, perciò, come il loro operato non possa in nessun modo qualificarsi - nè sostanziarsi - come “politico”, essendo del tutto estraneo al circuito “decisionale” che presiede alla valutazione di merito dei progetti di volta in volta licenziati dai competenti Uffici dell’Ente Comunale e sottoposti al vaglio della stessa

Appare, quindi, financo superfluo sottolineare la capziosità, l’infondatezza, l’irricevibilità e la strumentalità delle esiziali insinuazioni di un foglietto scandalistico telematico locale (la pretesa opacità della condotta dell'Aponte nella sua qualità di esperto membro della Commissione e la fantasiosa ricostruzione secondo cui quella del M5S capeggiata da esso Aponte sarebbe nientepopodimenoche una lista "civetta" gravitante nell'orbita politica del sindaco uscente).  

All’azione politica del M5S è sconosciuta la logica consociativistica d’ancien régime: la nostra lista veicola istanze incompatibili con il melmoso coacervo di vaghe promesse e oscure piattaforme programmatiche degli altri schieramenti. 

Orgogliosamente rivendichiamo la nostra specificità: incarniamo il soffio potente di una nuova, superiore ragione storica; non rappresentiamo che noi stessi; aspiriamo unicamente, sia ben chiaro, a un cambiamento radicale nella prassi e nell’azione di governo affinché siano restituite ai cittadini di Sant’Agnello, da ben quattro lustri amministrati da un potentato politico dinastico il cui unico fine è perpetuare se stesso al potere, consapevolezza, entusiasmo, fiducia nelle istituzioni comunali.