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domenica 9 giugno 2019

Davide e Golia.



L’immagine che secondo noi rappresenta la primissima fase del confronto in assise comunale, è questa. I cittadini che hanno scelto Tito erano 10 contro 1 dei nostri elettori, un rapporto che non lascia dubbi in nessun posto del mondo su chi deve governare e chi deve invece cercare di provare a realizzare piccole parti del proprio programma, se ci riesce. Il ruolo dell’opposizione può essere quello di “tirare sassi con la fionda contro il gigante” o provare a salirgli sulle spalle per arrivare a traguardi più alti, più ambiziosi. 
Proprio all’inizio del suo insediamento, in consiglio comunale si affrontano gli aspetti forse più penosi del confronto politico, entrare nella vita privata degli avversari ed evidenziarne incompatibilità e ineleggibilità: il Consiglio deve convalidare sé stesso. In pratica se qualcuno degli eletti ha liti pendenti con lo stesso comune che dovrà rappresentare, deve rinunciare alla carica oppure sanare i contenziosi. 
Abbiamo comunicato al Segretario Comunale, prima del Consiglio, che dai documenti in nostro possesso (non per “sentito dire”) un consigliere sarebbe incompatibile ma chiedendo di acquisire copia della determina 598 del 2016 e fermando la costituzione e convalida degli eletti si crea un loop che impedisce a noi stessi, che intendiamo rendere evidente questa ed altre incompatibilità, di arrivare ai documenti necessari, generando una spirale perversa. La nostra intenzione era quella di lasciare il tavolo ma sarebbe stato sempre il piccolo David a lasciare spazio ai giganti. La formazione della commissione di inchiesta è anch’essa subordinata alla convalida degli eletti, per cui anche se non proprio la strada principale, che resta quella del consiglio comunale, abbiamo intravisto una possibilità, per raccogliere documenti, chiarire le posizioni di chi potrebbe avere incompatibilità e palesarle in consiglio comunale. Quella commissione non si occupa di queste controversie, ci è noto, ma se viene detto in consiglio comunale (davanti anche a tutti gli amici e i parenti) ci sarà un fondo di verità.
Il David di Michelangelo - forse la più bella rappresentazione al mondo dell’intelligenza dell’uomo, il genio di Firenze - quando abbassa la testa pensa come e quando tirare il sasso che ha nella mano e che nasconde dietro la gamba. Rappresenta la neonata repubblica di Firenze che voleva mostrare ai nemici come una strategia più che un duello evidentemente impari, rimane giocoforza l’unica soluzione per provare a rovesciare le forze o come in questo caso, il peso politico.

DOMENICO LUSCIANO

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