Nel 2012 il sig. Mariano
Pontecorvo, all’epoca dei fatti assessore ai lavori pubblici del Comune di Sorrento, acquistava dagli eredi della famiglia
Mathieu, il complesso immobiliare Vallone dei Mulini, composto da n. 8
particelle, tutte riportate nel catasto terreni, composto da un’area di 4.550
mq. oltre il fabbricato già adibito a Mulino per un importo circa 300.000 euro, avete capito bene solo 300 mila euro. Ma come ha potuto il
comune lasciare acquistare da un privato un sito storico così importante per la
storia di Sorrento e dei Sorrentini?
Ma si sa certi politici hanno la faccia di bronzo e giusto per
conferma, in un intervista rilasciata circa
sei anni fa, il Pontecorvo lascia intendere
che i cittadini devono ringraziare il buon Dio per aver permesso a lui di aver
salvato un bene storico della città da mani straniere e di essergli grati per il
grande sacrificio economico sostenuto, nel aver racimolato l’enorme cifra, (si fa per dire) di 300.000
mila euro. E a chi gli chiede del
conflitto di interesse lui candidamente
risponde: "al momento della stipula del contratto non c’era alcun conflitto di
interesse in quanto mi ero dimesso dalla carica di assessore ai lavori pubblici", senza precisare che le dimissioni le aveva date il giorno dopo la firma del contratto
preliminare. Arriviamo ai giorni nostri. È di
qualche giorno fa la delibera di giunta con un atto di indirizzo all’ufficio tecnico di dare esecutività al progetto di ripristino
della discesa pubblica al Vallone dei Mulini dopo avere effettuato lavori di messa in sicurezza del costone e
dei manufatti di proprietà comunale. Qui la delibera di giunta....https://bit.ly/2Mj2JES
Mi pongo
alcune domane:
Ma vuoi vedere che il voler
ripristinare l’accesso al vallone dei Mulini, tra l’atro a spese dei cittadini, non sia altro che una sorta
di risarcimento da pagare al proprietario per aver mandato a casa il suo assessore e per tenere ancora in vita il
sindaco e la sua giunta?
È stata accertata la
restituzione, da parte del Pontecorvo al comune, e quindi ai cittadini, delle due particelle n° 109 e la n° 112 del foglio 3 catasto
terreni atto del notaio Salvatore Montefusco del 24.09.1924 acquistate dal comune di Sorrento dagli eredi
dei proprietari del vallone dei mulini?
E regolare l'acquisto del vallone visto che tali particelle risultano ancora di proprietà del comune?
Perché il Comune spende una grossa cifra per il
ripristino dell'accesso al vallone unicamente per raggiungere una particella di
proprietà comunale che non ha alcuno sbocco visto che tutto il resto è proprietà del pontecorvo?
Visto che esiste l'accesso al pubblico si spenderanno altri soldi dei cittadini per la messa in
sicurezza del costone in modo da consentire poi al Pontecorvo di valorizzare il suo mulino?
Avviati i lavori si presenterà la necessità di realizzare un
ascensore essendo la scalinata non idonea a tutto a beneficio del privato a
spese dei cittadini?
Di certo non staremo a guardare con le mani in mano....
Rosario Lotito
Di seguito, giusto per chi crede ancora nella befana, l’intervista, riportata alcuni giorni fa da
Positano News fatta nel 2012 al Sig. Mariano Pontecorvo.
«Sei anni fa, durante il
primo mandato del sindaco Giuseppe Cuomo – continua Pontecorvo – mi impegnai
affinché fosse il Comune di Sorrento ad acquistare il Vallone dei Mulini, ma il
bilancio non consentiva l’acquisto, a causa dei debiti ereditati dalla vecchia
amministrazione, per i quali fummo costretti a vendere una serie di immobili
comunali per evitare di sforare il patto di stabilità. Presa coscienza di
questa situazione decisi di fondare una società, il Maccheronificio appunto,
per evitare che il vallone, patrimonio storico e naturalistico del nostro
territorio, diventasse di proprietà di stranieri rendendoci ospiti a casa
nostra, come purtroppo è accaduto per villa Tritone. Riusciti nella nostra
impresa, abbiamo elaborato dei progetti per il consolidamento dei costoni e la
messa in sicurezza del mulino. Sempre come società abbiamo comprato parte del
sottosuolo della proprietà adiacente all’ingresso del parcheggio Stragazzi per
la realizzazione di un ingresso al vecchio percorso pedonale, con progetto già
approvato. I nostri interventi mirano a preservare la bellezza storica del sito
e riteniamo che la realizzazione della seggiovia non rispetti tale requisito.
Tengo particolarmente a questo luogo, perché la mia famiglia è stata
affittuaria del Mulino quando si pagava in ducati d’argento, per questo mi sto
impegnando, anzi ci stiamo impegnando, affinché gli sia resa giustizia. Noi
siamo i veri guardiani del Vallone dei Mulini, il tempo ci darà ragione».