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mercoledì 8 novembre 2017

La terrazza del Hotel Bel Air sottratta ai Sorrentini.


In data 28 gennaio 1967 il sig. Mario Russo concedeva, senza eccezioni e riserva alcuna, l’imposizione in perpetuo della servitù di pubblico calpestio sul terrazzo di copertura del suo costruendo fabbricato in Sorrento alla via Capo “ hotel belair” perché potesse essere goduta  liberamente da chiunque la visione del panorama e l’affaccio verso il mare.
Alcuni anni dopo l’area terrazzata viene  recintata e chiusa con cancelli  che di fatto impediscono e limitano l’accesso di chiunque alla visione verso il mare.
Con atto di citazione notificato il 31/05/2005 il comune di Sorrento chiamava in causa l’Hotel Bel Air per vedere accertato il diritto di uso pubblico sulle terrazze dell’ Hotel Bel Air in modo da garantire il godimento libero e senza ostacoli da parte della cittadinanza.
In data 24/11/2011 Il giudice monocratico accerta il diritto di uso pubblico (libero calpestio, visione del panorama ed affaccio verso il mare) su tutta l’area terrazzata sovrapposta all’intero fabbricato dell’Hotel Bel Air ed in particolare sia sul primo terrazzo che sul secondo nonché sul terrazzino utilizzato per l’accesso pedonale allo stesso hotel e:
Condanna  l’Hotel Bel Air di far cessare ogni impedimento che non consenta l’accesso libero ed indiscriminato sull’area in questione, mediante la rimozione dei cancelli apposti fra la strada pubblica e tutta la predetta terrazza.
A questo punto la vicenda sembra risolta ma, attenzione, in data 24/09/2012 la società Bel Air srl propone, avverso detta sentenza,  appello, ma ha comunque già da tempo proposto al comune di Sorrento in via transattiva una regolamentazione definitiva della servitù.
 Il Comune risponde:
Essendo l’amministrazione  Comunale incline a definire la vicenda in via bonaria  predispone uno schema  di atto di asseveramento e regolamentazione  nel quale viene evidenziato  “ l’interesse del comune  di sorrento  sia apprezzabilmente soddisfatto , contemperandosi con le esigenze dell’attività alberghiera svolta nello stesso edificio”, evitando “ ulteriori costi legati ad un secondo grado di giudizio e consente all' Hotel Bel Air di mantenere in essere per i terrazzi  i cancelli apposti sulla pubblica strada, restando convenuto che essi dovranno restare aperti quotidianamente per almeno  mt.1,50 in modo che da un lato sia consentito l'accesso pedonale alle terrazze dall'altro sia impedito l'accesso di autoveicoli non destinati all'albergo. In barba a quanto scritto nelle motivazioni della sentenza che afferma: l’apposizione di un cancello,  che può quindi essere chiuso in qualunque momento,  è sufficiente a dissuadere  la collettività dall’ esercizio di un diritto di cui viceversa è titolare e poco importa che il cancello di fatto non sia chiuso, è la sua apposizione che deve considerarsi  illegittima poiché afferma la potenziale possibilità di chiudere l’accesso, possibilità di cui il proprietario non è titolare.
A questo punto è obbligatorio porsi alcune domande:
Perché il comune ha battuto in ritirata?
Quali elementi aveva il Comune per  presupporre che l’appello avrebbe avuto un  esito negativo?

Ecco chi amministra Sorrento, personaggi che non hanno alcun interesse per la tutela dei diritti dei cittadini.

Lotito Rosario


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