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giovedì 3 novembre 2016

Sul Depuratore di Punta Gradelle

Lo scorso 27 Ottobre si è svolto un incontro tra i Sindaci della Penisola e la Gori, l’azienda di gestione delle acque della Penisola. All’ordine del giorno i problemi collegati alla prossima apertura del Depuratore di Punta Gradelle. L’incontro era stato promosso dal sindaco di Piano, Vincenzo Iaccarino. Oltre al Sindaco di Piano, promotore dell’incontro, erano presenti quasi tutti i Sindaci della Penisola. Spiccava l’assenza di Giuseppe Tito, Sindaco di Meta da poco eletto consigliere della Città Metropolitana. Questa assenza ci ha confermato ciò che affermiamo da sempre: un Sindaco deve fare il Sindaco a tempo pieno e non può dividersi tra l’amministrazione della propria Città ed eventuali incarichi presso la Città Metropolitana, o presso il Senato che verrà, qualora passasse la prossima Riforma Costituzionale oggetto del referendum del 4 Dicembre.
Ma veniamo al punto. Il depuratore è prossimo all’apertura, manca solo l’elettrificazione che pare essere in via di completamento. Sembrerebbe quindi il caso di cantare vittoria, di sparare i botti per la gioia di tutti i Cittadini! Ma purtroppo abbiamo poco da festeggiare… i problemi connessi al buon funzionamento dell’impianto sembrano essere ancora molti e di notevole entità.
Siamo stati presenti e questo è il resoconto.
L’ex  Sindaco di Vico Gennaro Cinque ha riproposto una questione già sollevata nel precedente incontro a porte chiuse: il piazzale antistante la galleria di accesso al depuratore si allaga ogni volta che piove per le acque meteoriche provenienti da un vallone in stato di totale abbandono.  Il problema è che i valloni non sono di competenza della Gori, ma della Regione Campania, che pare abbia promesso di finanziare un progetto per risolvere la questione.
Durante il confronto Cinque ha mostrato molte perplessità chiedendo con forza che tutto questo avvenga PRIMA dell’apertura del Depuratore.
La Gori invece sembra volere una celere apertura dell’Impianto, nonostante l’allagamento del piazzale di cui sopra.
Altro grosso problema: come ben noto la Penisola non ha la completa separazione tra le acque nere e le acque bianche. Questo in caso di pioggia genererà sicuramente un eccesso di flusso verso il depuratore con conseguente sversamento a mare dei liquami.
Questa modalità di funzionamento, che a noi sembra inaccettabile, pare sia comune a tutti depuratori presenti sul territorio italiano e permessa dal Codice dell’Ambiente (legge 152).
L’eventualità quindi, che in caso di pioggia il Depuratore possa non funzionare  pienamente, generando lo sversamento di liquami non trattati a mare, non sarebbe d’ostacolo all’apertura dell’impianto. Quindi il Depuratore verrà terminato, collaudato e consegnato dalla Regione alla Gori che si occuperà della gestione.
La separazione tra acque bianche e acque nere avverrà in itinere.
Non appena il depuratore sarà inaugurato la Gori potrà aggiungere alle nostre bollette la quota relativa alla depurazione, indebitamente pretesa in passato.
Ad una precisa richiesta del Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, tra l’altro, Di Natale, Presidente della Gori, ha risposto che la quota per la depurazione raccolta con le bollette non sarà neppure sufficiente per la gestione ordinaria. Aspettiamoci quindi nuovi aumenti tariffari.
Questo comunque il piano della Gori: nei prossimi due anni investiranno 2,5 milioni di euro nella separazione delle acque nere dalle acque bianche, lavorando in particolare sulla zona a monte di Corso Italia, più nuova e meno problematica. Verranno inoltre effettuati interventi sulle condotte fognarie delle Marine, trasformatesi negli ultimi anni da borghi di pescatori a zone ad alta densità abitativa.
Un nostro attivista presente, Rosario Lotito, ha evidenziato un altro problema che sembrerebbe essere allo stato attuale assolutamente sottovalutato. Qualora il carico chimico inquinante delle acque in arrivo al depuratore dovesse superare la soglia consentita, cosa accadrebbe? L’impianto per funzionare utilizza dei batteri che potrebbero venire eliminati dall’eccesso di sostanze chimiche rendendo così di fatto inefficace l’azione del depuratore. A tale istanza non è stata data alcuna risposta innescando anche l’intervento del nostro Consigliere, Salvatore Mare, polemico nei confronti di un’azienda che ha visto nel tempo assunzioni poco limpide, emissione di bollette con addebiti di quote per la depurazione non dovute e tariffe aumentate con effetti retroattivi. Non ci stupisce quindi che il nostro portavoce si schieri in difesa dei cittadini della Penisola, che hanno difficoltà a vedere nella Gori  una società al loro servizio.
Questo lo stato dell’arte. Da parte nostra continueremo ad esserci, a vegliare e a denunciare tutto ciò che ci apparirà illecito o incomprensibile, nella convinzione che i cittadini debbano essere sempre informati e resi parte attiva nella gestione della cosa pubblica.

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