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martedì 23 febbraio 2016

Il nodo Pompeiano

Il vero nodo gordiano da recidere è l'hub di Pompei; un'opera che avrebbe un costo sottostimato di € 35.000.000,00 (trentacinque miliori di euro) e che porterebbe turisti da e per Roma capitale in 90 minuti.
Tutto questo impegno è destinato ad una stazione che ad ogni modo non sarà asservita dalla linea ad alta velocità per molteplici motivi, tra cui il passaggio in zone ad alto vincolo paesaggistico ambientale, quale il litorale nord est del Golfo, e non farebbe altro che rendere Pompei città ancor meno appetibile, indirizzando il flusso di turisti a mo' di gregge, direttamente negli scavi, escludendoli quindi dalla possibile visita della cittadina e dal relativo indotto di cui usufruirebbero gli imprenditori locali.
L'investimento potrebbe essere diretto all'intero territorio vesuviano, nella buffer zone, un'area particolarmente ricca di beni archeologici e preziose opere di alto interesse culturale, oltre ad avere la fortuna di possedere bellezze paesaggistiche uniche; Portici, Ercolano, Oplonti, Stabiae, da sole o in sinergia, potrebbero essere il volano del rilancio economico dell'intera area, se sostenute da una politica lungimirante, ecosostenibile e di basso impatto ambientale.
In questa vicenda quale ruolo recita la penisola sorrentina?

Possiamo essere così ingenui da non intuire che la realizzazione dell'hub pompeiano ci taglierebbe fuori?
Già da tempo siamo considerati (a ragione) la camera da notte di Pompei e, cosa ancor peggiore, il dormitorio economico di Capri: dobbiamo chiederci che interesse abbiamo nel continuare in questa direzione e se invece non sia il caso di riprenderci il nostro ruolo di cittadina turistica per meriti, bellezze, cultura, accoglienza propria e tipica dei nostri luoghi.
Siamo ad un passo dal baratro e a quanto apprendo dai giornali, sono tutti favorevoli e stanno tutti li dietro a spingerci per farci fare il salto nel vuoto: il premier Renzi, il ministro dei beni culturali Franceschini, i sindaci Uliano di Pompei, Marrone di Portici, Bonajuto di Ercolano, Starita di Torre Annunziata, e ancora quelli di Torre del Greco, Trecase, Boscoreale, Boscotrecase e finanche il commissario prefettizio di Castellammare di Stabia, (fonte: ilMattino.it), sono tutti d'accordo e, senza chiederlo né ai cittadini, né tantomeno aver cercato un dialogo o aperto una discussione con gli oppositori, hanno sentenziato che l'hub si farà.
Un'ultima considerazione sulle tante altre che ancora si potrebbero obiettare alla realizzazione del nodo di Pompei, è quella di tenere ben presente che il TAV (treno ad alta velocità) Roma-Napoli già impiega un'ora, e quindi basterebbe semplicemente destinare piccola parte di quei fondi, a potenziare e a rendere più efficiente la Circumvesuviana non solo per i nostri preziosi ospiti, ma anche e soprattutto per i pendolari, siano lavoratori o studenti, ed i nostrani viaggiatori occasionali; questo dovrebbe essere l'impegno civile, e non favorire l'Urbe, che non ha assolutamente bisogno del nostro sussidio, avendo già di suo inestimabili bellezze.

Video della manifestazione "La nostra idea di Turismo nell'area Unesco"

  • Gli interventi dei portavoce del M5S:



  • Le proposte:



Riporto qui un breve estratto delle dichiarazioni dei rappresentanti del M5S che hanno partecipato all'incontro tecnico Pompei, la nostra idea di Turismo nell'area Unesco, tenuto a Pompei domenica scorsa. 
Luigi Gallo deputato ed organizzatore dell'incontro: «Lo scopo del Movimento Cinque Stelle è di valorizzare il turismo nella cosiddetta Buffer Zone, la zona che va da Portici a Castellammare di Stabia: comuni vesuviani ricchi di reperti e testimonianze archeologiche. Questo non è invece lo scopo con il quale viene concepito l'hub del governo, studiato per portare il turista il più velocemente possibile a Pompei e poi farlo ritornare a casa, alimentando il turismo mordi e fuggi.
Diciamo no a questo hub e a questa Alta Velocità perché è una truffa, diciamo invece sì all'interscambio, al trasporto ecologico e al potenziamento delle linee esistenti. Il Movimento Cinque Stelle non viene a chiedere voti sui territori ma a sottoporre e ad ascoltare idee e proposte da portare in Europa, in Parlamento e in Consiglio regionale. Oggi lo abbiamo fatto incontrando esperti del settore e partendo dai cittadini: un'esperienza di vera democrazia diretta».
Luigi Cirillo consigliere Campania M5S: «Il Movimento Cinque Stelle è al lavoro per la Buffer Zone, per rilanciare il turismo nell'intera area che vada Napoli alla Penisola Sorrentina passando per Castellammare di Stabia. Abbiamo beni storici, culturali e paesaggistici completamente abbandonati: il litorale che va bonificato e riqualificato. Nel 2014 erano stati previsti accordi di programma per intervenire con la bonifica ma tutto è rimasto nel dimenticatoio. Siamo qui per parlare di Pompei, ma anche di mobilità, lo facciamo sviluppando la nostra idea di Democrazia dal basso e partecipazione per costruire una visione politica chiara di quello che deve essere il rilancio del territorio».
Isabella Adinolfi Europarlamentare M5S: «Dovremmo smetterla di considerare i beni culturali come qualcosa da spremere e di corsa, per di più. L'intervento dell'hub ci fa capire come questo nostro patrimonio venga considerato solo come un giacimento da sfruttare. La nostra idea è quella di realizzare un trasporto sostenibile, fruibile dai cittadini e dai pendolari: un sistema integrato che migliori anche la vita dei cittadini».

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